Denti del coniglio: cosa c’è da sapere
I denti del coniglio sono a crescita continua: se l’animale è in salute crescono fino a 1 cm al mese. In natura, la crescita dei denti è mantenuta sotto controllo dall’attività di masticazione: i conigli selvatici trascorrono molte ore ogni giorno masticando piante fibrose; in questo modo i denti si consumano rapidamente. Per i conigli domestici, la crescita dei denti può essere mantenuta sotto controllo attraverso un’alimentazione adeguata; in caso contrario i denti cresceranno rapidamente fino a rendere necessario l’intervento del veterinario.
Denti del coniglio lunghi: come rimediare
Il modo migliore per mantenere una lunghezza dei denti corretta è somministrare al coniglio grandi quantità di fieno: masticare l’erba essiccata è il modo migliore per limare la dentatura in modo naturale. Come abbiamo spiegato nella guida sull’alimentazione del coniglio, i conigli domestici dovrebbero sempre avere a disposizione una gran quantità di fieno fresco.
Tuttavia, può capitare che i denti siano cresciuti in modo eccessivo e che il coniglio non sia più in grado di masticare. In questo caso, è necessario rivolgersi al proprio veterinario, che provvederà a limare gli incisivi del coniglio con una fresa apposita. Assolutamente da evitare il fai da te, che potrebbe rompere o crepare i denti. Se la crescita eccessiva riguarda i molari, l’intervento è più complesso e andrà eseguito sotto anestesia generale del coniglio.
Quanti denti ha il coniglio?
Tutti sappiamo che i conigli hanno due paia di grandi incisivi (due superiori e due inferiori), ma non sono i soli: il coniglio possiede un ulteriore paio di denti incisivi superiori, più piccoli, situati dietro i primi oltre a 22 molari (10 nell’arcata superiore, 5 per lato e 12 nell’arcata inferiore, 6 per lato). I molari sono indispensabili per la masticazione delle erbe coriacee e dell’erba secca.
I denti incisivi funzionano come un paio di piccole tenaglie, che strappano l’erba e il fieno e lo riducono in pezzi più piccoli. I molari, invece, attraverso un lungo lavoro, riducono le fibre vegetali in una poltiglia adatta ad essere assimilata dall’apparato digerente del coniglio.