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Autore: cuccioliamo.it (redazione)

Allevare grilli

Allevare grilli è più semplice di quanto può sembrare a prima vista: questi insetti non richiedono particolari accorgimenti e sapranno darti grandi soddisfazioni.

Allevare grilli

Le specie

I grilli sono insetti originari del continente asiatico. Allevati in Cina sin dall’antichità si sono diffusi in tutti i continenti ed è facile trovarli allo stato selvatico anche in Italia, dove hanno colonizzato tutti gli habitat. Esistono diverse specie di grilli. Quella più comune tra gli allevatori è il grillo del focolare (Acheta domesticus), di cui puoi troverai facilmente le uova in commercio.

Il terrario

Come terrario si può utilizzare un fauna-box (scatole di plastica con il tetto forato per favorire la ventilazione) o uno scatolone di plastica utilizzando una rete metallica al posto del coperchio. È importante che non ci siano buchi o aperture, per evitare la fuga dei grilli.

La temperatura è molto importante: dovrai assicurare ai grilli una temperatura costante tra 25 e 30 °C. Se allevi i grilli d’estate non avrai bisogno di riscaldare il terrario, mentre nei mesi invernali dovrai utilizzare un tappetino riscaldante da posizionare sotto la scatola.
Attenzione: temperature inferiori ai 20 °C e superiori ai 35 °C sono pericolose per la salute dei grilli.

I grilli non amano la luce diretta del Sole: per questa ragione dovrai posizionare dei ripari. La maggior parte degli allevatori utilizza i cartoni per le uova, sovrapponendo due o tre cartoni. Si tratta di materiale economico che può essere sostituito ogni 15 giorni con una spesa minima.

Il terrario deve essere pulito una volta alla settimana rimuovendo i cartoni, eliminando gli escrementi ed eventuali insetti morti e disinfettando la superficie di plastica.

Alimentazione

È possibile alimentare i grilli con frutta e verdura fresca. È importante separare l’area in cui si trova il cibo dall’area in cui si trovano i rifugi dei grilli. Noi ti consigliamo di utilizzare una vaschetta di plastica coi bordi bassi per alimentare i tuoi grilli. La frutta e la verdura andranno cambiate ogni 2 giorni per evitare la formazione di muffe che potrebbero nuocere agli insetti e cattivi odori.

Accanto alla vaschetta del cibo dovresti inserire un abbeveratoio. Per evitare che i grilli possano affogare ti suggeriamo quanto segue: in una vaschetta di plastica coi bordi bassi colloca un panno di cotone intriso d’acqua. Evaporando l’acqua contribuirà a mantenere un livello di umidità ideale nel terrario; inoltre i grilli potranno abbeverarsi sul panno, senza pericolo di cadere in un contenitore pieno di liquido.

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Allevare farfalle

Vorresti allevare farfalle a casa tua? Leggi questo articolo e scoprirai le informazioni essenziali per avviare un allevamento casalingo di successo.

Allevare farfalle

La scelta delle specie

Prima di cominciare devi sapere che molte specie di farfalle europee rischiano l’estinzione: a causa dell’uso massiccio di pesticidi, della distruzione degli habitat naturali, dell’inquinamento e del cambiamento climatico più del 30% delle farfalle hanno visto una drastica riduzione della loro popolazione. Allevare una di queste specie secondo molti entomofili è un gesto etico, che permette di salvaguardare le farfalle a rischio di estinzione.

Al contrario esistono specie di farfalle invasive, che causano danni alle coltivazioni e alla vegetazione, particolarmente allo stadio larvale (bruchi), di cui ti sconsigliamo fortemente l’allevamento. Ti ricordiamo che allevare o mantenere in cattività specie invasive ti esporrà al rischio di sanzioni economiche da parte delle autorità locali.

Il terrario

I bruchi avranno bisogno di un terrario ben arieggiato e che impedisca la loro fuga. Dovrai fornire foglie fresche ogni giorno ai tuoi bruchi. Il terrario può essere di dimensioni contenute (20×20 cm).

In commercio puoi trovare kit di allevamento contenenti le uova fecondate, un terrario e tutti i materiali necessari per cominciare l’allevamento. Eccone alcuni:

Il ciclo di vita della farfalla

Per avviare il tuo allevamento di farfalle dovrai procurarti delle uova fecondate, che si possono trovare in commercio. Al momento della schiusa, dalle uova usciranno i bruchi (ovvero le farfalle allo stadio larvale) che successivamente si trasformeranno in crisalidi (stadio di pupa) da cui infine usciranno le farfalle (stadio adulto).

Il tuo compito sarà quello di alimentare adeguatamente i bruchi e di offrire loro un ambiente ideale per impuparsi formando la crisalide. Infine, quando si trasformeranno in farfalle, dovrai liberarle, affinché possano volare libere alla ricerca di fiori ricchi di nettare.

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Allevare formiche

Ti sei mai chiesto se sia possibile allevare formiche a casa? In questo articolo ti spiegheremo come realizzare un formicaio artificiale: un’esperienza unica, che però richiede le giuste conoscenze teoriche.

Allevare formiche

Prima di cominciare, dobbiamo precisare una cosa: non potrai allevare una sola formica – che in cattività morirebbe dopo pochi giorni – ma dovrai mantenere un intero formicaio, costituito da una formica regina e dalle sue operaie.

La scelta del formicaio

Se vuoi diventare un allevatore di formiche ti consigliamo di cominciare scegliendo un formicaio. Ti sconsigliamo di realizzare un formicaio artigianale; infatti, se scegli i materiali sbagliati correrai il rischio che le formiche riescano a bucare le pareti del formicaio, invadendo la tua casa.

In commercio esistono numerosi formicai artificiali già pronti all’uso, con prezzi assolutamente ragionevoli (a partire da 20-30€ per i modelli più semplici fino a un centinaio di euro per i formicai più sofisticati).

Le formiche non amano il Sole e si disidratano facilmente: per questa ragione dovrai posizionare il formicaio artigianale in una zona fresca e umida della casa, senza esporlo direttamente alla luce del Sole. Considera che in natura le formiche costruiscono i loro formicai all’interno di tronchi, nel sottosuolo o in altre zone umide.
Ti consigliamo di verificare sul sito del produttore del tuo formicaio se è necessario nebulizzarlo con uno spruzzino per mantenere un livello di umidità ideale. La maggior parte dei costruttori forniscono una scheda di allevamento dettagliata insieme al formicaio.

La scelta della regina

Dopo aver acquistato un formicaio dovrai procurarti una regina. Gli entomofili appassionati di solito catturano le regine in natura, ma per riuscirci devi conoscere il momento esatto della sciamatura. In alternativa è possibile acquistare online una regina fecondata, pronta per deporre le prime uova e a dar vita alla sua colonia. Sono disponibili per l’allevamento molte specie diverse di formiche: ti raccomandiamo di informarti sulle loro esigenze (che possono essere molto diverse da una specie all’altra).

Alimentazione

È possibile alimentare le formiche con appositi preparati zuccherini e proteici. Solitamente, quando si acquista un formicaio artificiale o una colonia di formiche il pellet (mangime) per formiche è incluso nella confezione ed è sufficiente per 6-12 mesi.

Per quanto riguarda il rifornimento d’acqua, ogni modello di formicaio ha il suo sistema di approvvigionamento: alcuni formicai hanno una striscia di spugna da inzuppare d’acqua, altri prevedono un piccolo silo da riempire periodicamente.

Insetti domestici

Gli insetti domestici sono un’opportunità fantastica se desideri allevare un animale ma hai poco tempo e spazio. La maggior parte degli insetti si può allevare in terrari di dimensioni contenute, senza particolari esigenze di illuminazione e riscaldamento. Inoltre la spesa per mantenerli sarà minima. In questo articolo ti presenteremo le specie più adatte all’allevamento in cattività.

Insetti domestici

Clicca sulle immagini o sui pulsanti qui sotto per accedere alla scheda di allevamento di ciascuna specie. Se vuoi allevare un insetto devi assolutamente conoscere ciò di cui ha bisogno.

insetto stecco

Specialisti del mimetismo, gli insetti stecco sono adatti anche agli allevatori alle prime armi.

insetto foglia

Gli insetti foglia hanno forme e colori spettacolari e sono adatti ai principianti.

millepiedi gigante africano 1

Il millepiedi gigante africano è un fantastico animaletto da compagnia!

La blatta fischiante del Madagascar è l’unica specie di insetto capace di fischiare.

mantide orchidea

È possibile allevare diverse specie di mantide, tra cui la straordinaria mantide orchidea.

Le scolopendre giganti sono molto ricercate dagli allevatori, ma il loro morso è velenoso.

allevare formiche

Allevare un formicaio è un’esperienza istruttiva e indimenticabile.

allevare farfalle

Allevare specie di farfalle a rischio di estinzione è un gesto etico.

allevare grilli

In Cina i grilli sono considerati animali domestici portafortuna sin dall’antichità.

Prima di allevare insetti…

Gli insetti non possono comunicare con noi; non per questo non hanno esigenze particolari: alimentazione, stabulazione, umidità, compagnia. Prima di acquistare un insetto domestico, ti raccomandiamo di informarti adeguatamente sulle sue esigenze per allevarlo in modo consapevole e rispettoso.

Gli insetti domestici sono illegali?

Forse ti starai chiedendo se allevare un insetto sia legale oppure no. La normativa italiana non prevede restrizioni al riguardo, dunque mantenere un insetto in cattività è perfettamente legale, così come è possibile acquistarli presso un rivenditore. L’unica eccezione è costituita dalle specie esotiche invasive e dalle specie in via di estinzione; per conoscere queste specie è sufficiente consultare l’apposito elenco ministeriale. Nessuna delle specie che ti abbiamo proposto in questa pagina rientra nella lista.

Tag:
Insetti domestici, allevare insetti

Photo credits:
Frupus, CC BY-NC 2.0
Green Baron Pro, CC BY-NC 2.0
Pavel Kirillov, CC BY-NC 2.0

Frank Boston, CC BY 2.0
Bernard Dupont CC BY-SA 2.0
Thomas Bresson, CC BY 2.0
Jean-Francois Brousseau, CC BY-NC 2.0
Bernard Dupont, CC BY-SA 2.0
Rosa Pineda, CC BY-SA 3.0
Andrea Schieber, CC BY-NC-ND 2.0

Mantide orchidea

La mantide orchidea (nome scientifico Hymenopus coronatus) è un insetto che vive nelle foreste pluviali del sud-est asiatico. La mantide orchidea si mimetizza perfettamente tra i fiori delle orchidee selvatiche presenti nel loro habitat.

Habitat, aspetto e comportamento

La mantide orchidea ha sviluppato il suo corpo per mimetizzarsi tra i fiori di orchidea selvatica: le quattro zampe sono dotate di membrane che le rendono simili a quattro petali. Il corpo è rosa con sfumature più chiare, ma può variare in base al colore dei fiori. Sono state individuate anche mantidi orchidea col corpo marrone.

Questa specie di mantide ha abitudini insettivore: si nutre di farfalle, mosche e di altri insetti impollinatori. Quando una preda si avvicina al fiore, la mantide la afferra con la coppia di zampe anteriori seghettate e la decapita con un morso.

Ciclo vitale. Le mantidi escono dalle uova allo stadio di preneanidi; fanno subito una prima muta divenendo neanidi, ovvero piccole mantidi sessualmente immature. Le neanidi aumentano le proprie dimensioni tra una muta e l’altra, fino a raggiungere lo stadio adulto. Il periodo della muta è particolarmente delicato: l’insetto non deve essere disturbato e deve avere lo spazio per uscire dalla crisalide senza ferirsi.

Scheda di allevamento

La mantide orchidea deve essere allevata in un terrario umido ma ben arieggiato. Per mantenere l’umidità a un livello ottimale (intorno all’80%) è necessario nebulizzare due volte al giorno, mattina e sera, tutta la superficie del terrario. Per quanto riguarda l’aerazione, le pareti del terrario dovrebbero essere traspiranti (utilizzando ad esempio delle zanzariere). Esistono terrari appositi con le pareti a zanzariera, particolarmente adatti per questa specie. Il terrario dovrebbe essere sviluppato in altezza per almeno 20-30 cm, per permettere alla mantide di muoversi.

Se possibile il terrario andrebbe decorato con un’orchidea, per permettere alle mantidi di sfruttare la superficie verticale costituita dallo stelo.

Le mantidi si possono nutrire con insetti impollinatori più piccoli di loro, come farfalle e mosche. Non devono essere somministrate api, vespe o calabroni.

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Photo credits:
Frupus, CC BY-NC 2.0
Green Baron Pro, CC BY-NC 2.0
Pavel Kirillov, CC BY-NC 2.0

Millepiedi gigante africano

Il millepiedi gigante africano (nome scientifico Archispirostreptus gigas) è la specie vivente di millepiedi più grande che ci sia. Il suo corpo può superare i 30 cm di lunghezza e i 6 cm di circonferenza. È bene sottolineare come non esista un’unica specie di millepiedi gigante: il genere Archispirostreptus conta ben 26 specie simili tra loro.

Habitat, aspetto e comportamento

Questa specie è comune nelle foreste umide dell’Africa orientale e nelle aree meridionali della Penisola arabica.

Il millepiedi gigante – a dispetto del nome – possiede poco più di 250 zampe. Il numero delle zampe cambia da esemplare a esemplare e può aumentare in modo permanente ad ogni muta. L’esoscheletro è di colore nero o bruno, anche se esistono esemplari che presentano delle fasce chiare tra un anello e l’altro. Le zampe solitamente sono di colore più chiaro.

La dieta è prevalentemente vegetariana, di tipo detritivoro: si nutre esclusivamente di sostanza organica in decomposizione, come le piante marcescenti. Per questa ragione la specie è diffusa nelle foreste, in cui c’è abbondanza di legno morto.

Il millepiedi gigante è un animale particolarmente docile: se si sente in pericolo, si richiude su se stesso a spirale e secerne un liquido maleodorante e blandamente irritante. A differenza dei centopiedi (conosciuti anche come scolopendre), il millepiedi gigante non possiede zanne né veleno, dunque non costituisce alcun pericolo per l’uomo.

Scheda di allevamento

Il terrario deve misurare almeno 50 cm di larghezza e deve contenere un substrato composto da torba o terriccio non concimato. In superficie bisogna posizionare qualche pezzo di corteccia e uno strato di foglie morte dell’altezza di 4-5 cm. Alcuni allevatori consigliano di inserire anche rami su cui il millepiedi si possa arrampicare.

Trattandosi di un animale notturno, non è necessario prevedere un impianto di illuminazione né occorre riscaldare la teca.

Per quanto riguarda l’alimentazione, oltre alle foglie morte che devono essere presenti in abbondanza si possono somministrare piccole quantità di frutta matura e cibo in scaglie per rettili. È bene vaporizzare dell’acqua nella teca una volta al giorno per mantenere umido l’ambiente.

ATTENZIONE: a causa degli acari che vivono in simbiosi sul corpo di questa specie in alcuni paesi (tra cui gli USA) l’importazione e l’allevamento sono vietati. In Italia la vendita è libera.

Allevamenti di millepiedi giganti africani in Italia

Sweet Reptiles Family
Dove si trova? Provincia di Trento

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Scolopendra

Col nome scolopendra si indicano alcune specie di artropodi appartenenti alla classe dei centopiedi (nome scientifico Chilopoda). Le scolopendre sono note per il loro morso velenoso e per l’indole aggressiva.

Esistono più di 80 specie di scolopendre, molto diverse fra loro. In questo articolo scoprirai le tre specie più comuni: la scolopendra gigante amazzonica, il centopiedi gigante del deserto e il centopiedi fasciato.

Scolopendra gigante amazzonica (Scolopendra gigantea)

Questa specie, che può superare i 30 cm di lunghezza, vive nelle foreste tropicali del Sudamerica dove si nutre di invertebrati, anfibi, rettili e mammiferi: può uccidere e divorare uccelli, topi e pipistrelli.

È l’unica scolopendra ad aver causato una vittima umana: un bambino di 4 anni, ucciso dal suo veleno. Il morso di questa specie è estremamente doloroso e si può paragonare alla puntura di uno scorpione: oltre a un intenso dolore, può causare nausea, emicrania, arrossamenti e una sensazione di bruciore.

Centopiedi gigante del deserto (Scolopendra heros)

Questa specie popola i deserti del Messico, del New Mexico, del Texas e dell’Arizona, ma si può trovare anche nei boschi degli Stati Uniti meridionali.

Il suo corpo è lungo da 15 a 20 cm ed è di colore nero, con la testa rossa e le zampe gialle. Questi colori indicano la sua pericolosità e tengono alla larga la maggior parte dei predatori.

La Scolopendra heros è un predatore notturno, che caccia con l’oscurità e si nutre di insetti, roditori, piccoli rettili e anfibi. Il centopiedi uccide o paralizza le vittime col veleno, prima di divorarle; inoltre è in grado di spiccare dei salti per azzannare le prede in volo.

Il morso del centopiedi gigante del deserto causa un dolore lancinante, che solitamente scompare dopo alcune ore. In alcuni casi il veleno può causare vomito, nausea e necrosi della zona colpita ma non sono registrati casi di morti o altri effetti gravi.

Centopiedi fasciato (Scolopendra cingulata)

Il centopiedi fasciato è la specie di scolopendra più comune nell’area del Mediterraneo ed è presente anche in Italia. Rispetto alla scolopendra gigante e al centopiedi del deserto il suo veleno è più debole, paragonabile a quello di una vespa.

Il centopiedi fasciato ama scavare e vive prevalentemente in ambienti umidi e privi di luce, come i tronchi in decomposizione e il sottobosco.

Questo artropode è un carnivoro: si nutre di altri insetti, ma anche di piccoli rettili e anfibi (come le lucertole appena nate, i piccoli rospi etc.). Dopo aver individuato una preda il centopiedi si avventa rapidamente su di essa e la morde iniettandole una dose letale di veleno.

Photo credits:
Frank Boston, CC BY 2.0
Bernard Dupont CC BY-SA 2.0

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Blatta del Madagascar

La blatta del Madagascar (nome scientifico: Gromphadorhina portentosa) è una blatta di grandi dimensioni originaria dell’isola omonima. È chiamata anche blatta fischiante perché è capace di emettere un caratteristico rumore espellendo aria dall’addome; si tratta di un meccanismo difensivo utile per intimidire i predatori.

Blatta fischiante del Madagascar

Aspetto

La blatta fischiante è uno scarafaggio di grandi dimensioni: gli esemplari più grandi possono raggiungere i 19 cm di lunghezza (anche se di solito non superano i 10 cm).

Questi insetti hanno il capo e le zampe neri, mentre il torace e l’addome sono marroni. Il corpo è privo di ali. Sulle zampe sono presenti delle piccole ventose bianche, che permettono a questi scarafaggi di arrampicarsi anche su pareti perfettamente lisce e verticali.

Alimentazione

In natura questi insetti si nutrono di frutta, verdura e materiale organico in decomposizione. In cattività è possibile nutrire gli scarafaggi del Madagascar con frutta e verdura fresca, con l’aggiunta di piccole quantità di altri alimenti (pane, crocchette per cani e gatti).

Comportamento

La blatta del Madagascar è un insetto fotosensibile: si muove solo nell’oscurità. Se viene esposta alla luce cercherà di nascondersi.

Allevamento

Le blatte del Madagascar hanno bisogno di un terrario piuttosto spazioso, che permetta agli insetti di muoversi.
Sul fondo dovrai collocare il substrato, composto da segatura o fibra di cocco. Alcuni allevatori utilizzano dei fogli di giornale come substrato, poiché sono semplici da cambiare ed economici. In ogni caso dovrai sostituire il substrato almeno una volta alla settimana, assicurandoti di rimuovere gli escrementi delle blatte.
In superficie, dovrai posizionare dei ripari per permettere alle blatte di nascondersi nelle ore diurne. La maggior parte degli allevatori posiziona sul substrato dei cartoni delle uova, che offrono un nascondiglio ideale ed economico.

Allevamenti di blatte del Madagascar in Italia

Sweet Reptiles Family
Dove si trova? Provincia di Trento

Photo credits:
Thomas Bresson, CC BY 2.0

Scopri anche questi animali:

Cani americani: tutte le razze

Ecco le razze di cani americani riconosciute dall’ENCI e allevate (o presenti) in Italia.

Razze di cani americani

Australian sheperd

Nonostante il suo nome, il pastore australiano è un cane americano al 100%. Intelligente e curioso, è un ottimo compagno per l’uomo. Ha bisogno di muoversi tanto e di trascorrere del tempo all’aria aperta.

Gli adulti hanno un’altezza al garrese tra 46 e 58 cm.

Cocker americano

Piccolo cane da caccia dal carattere allegro e socievole. Il pelo è liscio e dalla consistenza simile alla seta.

Gli adulti hanno un’altezza al garrese tra 35 e 38 cm..

Foxhound americano

Questo antico cane americano discende dal Foxhound inglese, che fu portato in America per dare la caccia alle volpi. È un cane intelligente e devoto al padrone, ma ha un carattere indipendente.

Gli adulti hanno un’altezza al garrese tra 53 e 64 cm.

Akita americano

Deriva dagli antichi Akita giapponesi, utilizzati per cacciare gli orsi. È un cane imponente e coraggioso, leale al padrone e molto diffidente con gli estranei.

Gli adulti hanno un’altezza al garrese tra 61 e 70 cm.

American Staffordshire terrier

Cane forte e muscoloso, dal grande coraggio.

Gli adulti hanno un’altezza al garrese tra 43 e 48 cm.

American water spaniel

Cane di taglia media dal pelo riccioluto. È un cane intelligente e socievole, che si addestra con facilità.

Gli adulti hanno un’altezza al garrese tra 38 e 45 cm.

Boston terrier

cani da appartamento boston terrier cani di taglia piccolissima a pelo corto

Piccolo cane da compagnia amichevole e vivace. Ha un carattere aperto e allegro, mai aggressivo. È un ottimo cane per famiglie e va d’accordo anche con i bambini.

Gli adulti hanno un peso compreso tra 7 e 11 kg.

Black and tan coonhoud

È un grande segugio selezionato per dare la caccia al procione e alla grande selvaggina (caprioli, orsi e leoni di montagna). Ha un carattere coraggioso e indipendente.

Gli adulti hanno un’altezza al garrese tra 58 e 68 cm.

Scopri anche:

Standard ENCI:
Australian sheperd. Standard N. 342
Cocker americano. Standard N. 167
Foxhound americano. Standard N. 303
Akita americano. Standard N. 344
American Staffordshire terrier. Standard N. 286
American water spaniel. Standard N. 301
Boston terrier. Standard N. 140
Black and tan coonhound. Standard N. 300

Photo credits:
Cocker americano. Томасина, CC BY-SA 3.0
Australian cattledog. Llima Orosa, CC BY-ND 2.0
Cane da pastore australiano Kelpie. Chris Fithall, CC BY 2.0
Australian stumpy tail cattledog. Wendy Hodges, CC BY 2.0
Black and tan coonhound. Krysta, CC BY 2.0

Cani australiani: tutte le razze

Ecco le razze di cani australiani riconosciute dall’ENCI e allevate (o presenti) in Italia.

Razze di cani australiani

Australian silky terrier

L’australian silky terrier è nato nel XIX secolo a partire dall’Australian terrier e dallo Yorkshire terrier. Gli allevatori hanno selezionato i cani col mantello più morbido e lucente.

Gli adulti hanno un’altezza al garrese tra 23 e 26 cm.

Australian terrier

È la più antica razza nata in Australia, a partire dai terrier inglesi. Nonostante sia un cane da lavoro leale e determinato, l’Australian terrier è anche un ottimo cane da compagnia. Nonostante le piccole dimensioni è un ottimo cane da guardia.

Gli adulti hanno un’altezza al garrese di circa 25 cm.

Australian cattledog

È un cane resistente e mordace, nato per condurre le mandrie di bovini australiane. L’Australian cattledog è nato dall’incrocio tra Collie, Dingo e Kelpie.

Gli adulti hanno un’altezza al garrese tra 43 e 51 cm.

Cane da pastore australiano Kelpie

Cane da pastore intelligente e molto docile. I Kelpie sono cani energici e instancabili, nati per condurre le greggi.

Gli adulti hanno un’altezza al garrese tra 43 e 51 cm.

Australian stumpy tail cattledog

Questa razza è allevata dal 1800 per lavorare con le greggi. È nata da un incrocio tra cani da pastore inglesi e Dingo, i cani selvatici australiani. È un cane leale con il padrone ma diffidente con gli estranei.

Gli adulti hanno un’altezza al garrese tra 43 e 51 cm.

E il pastore australiano? Non lo abbiamo dimenticato: questa razza (il cui nome ufficiale è Australian Sheperd), nonostante il suo nome, è originaria degli Stati Uniti d’America, dove è stato selezionato per lavorare insieme ai pastori.

Scopri anche:

Standard ENCI:
Australian silky terrier. Standard N. 236
Australian terrier. Standard N. 8
Australian cattledog. Standard N. 287
Cane da pastore australiano Kelpie. Standard N. 293
Australian stumpy tail cattledog. Standard N. 351

Photo credits:
Australian silky terrier. Svenska Mässan, CC BY 2.0
Australian cattledog. Llima Orosa, CC BY-ND 2.0
Cane da pastore australiano Kelpie. Chris Fithall, CC BY 2.0
Australian stumpy tail cattledog. Wendy Hodges, CC BY 2.0