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Autore: cuccioliamo.it (redazione)

Cani spagnoli: tutte le razze

Esistono molte razze di cani spagnole riconosciute dall’ENCI e allevate (o presenti) in Italia.

Razze di cani spagnoli

Galgo español

Il Galgo è un cane timido e riservato con gli estranei ma docile e affettuoso con il padrone. Velocissimo nella corsa, ha bisogno di molta attività all’aria aperta e non è adatto a una vita sedentaria.

Podenco canario

Cane da caccia originario dell’isola di Gran Canaria, è estremamente reattivo ed è impiegato ancora oggi nella caccia (soprattutto al coniglio). È una razza piuttosto indipendente.

Perro da agua español

Selezionato come cane da caccia, il Perro da agua è un cane di taglia medio-piccola (peso tra 10 e 20 kg) intelligente e socievole, che si adatta bene alla vita in appartamento. È consigliato anche come cane da compagnia per la famiglia.

Mastino spagnolo

Il mastino spagnolo ha origini antichissime e da sempre viene impiegato nella guardia del bestiame. È un cane indipendente e distaccato, ma sempre vigile.

Dogo canario

Discendente degli antichi cani da guardia spagnoli, il Dogo canario è nato dall’incrocio con i molossi inglesi ed è stato impiegato nelle lotte tra cani. È una razza riservata, fedele al padrone e diffidente con gli estranei.

Cane da pastore catalano

Cane da pastore di taglia medio-piccola (peso tra 10 e 25 kg). È un cane dal carattere piuttosto schivo, ma molto legato al suo padrone. Il mantello folto e ruvido lo rende adatto anche ai climi più freddi.

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Photo credits:
Cane da pastore catalano. Jtreier, CC BY-SA 3.0
Perro de agua español. M. Peinado, CC BY 2.0
Mastino spagnolo. Canarian, CC BY-SA 4.0

Insetto foglia: aspetto, caratteristiche e comportamento

Col nome comune di insetto foglia si indicano circa 50 specie di insetti appartenente all’ordine dei Fasmidi. Queste specie sono diffuse nel Sud-Est asiatico e in Australia.

Insetto foglia: aspetto, caratteristiche e comportamento

Aspetto

Gli insetti foglia hanno il corpo piatto e schiacciato, dall’aspetto simile a una foglia. L’accuratezza del mimetismo degli insetti foglia è impressionante: l’addome presenta nervature identiche a quelle presenti sulle foglie. Alcune specie presentano i bordi dell’addome frastagliati, per imitare la forma delle foglie morsicate dagli animali; altre specie presentano macchie gialle o marroni per imitare le foglie malate.

Alimentazione

Gli insetti foglia sono erbivori: si nutrono delle stesse specie vegetali sulle quali abitano.

Comportamento

Gli insetti foglia trascorrono il loro ciclo vitale aggrappati alle piante; depongono le proprie uova lasciandole cadere al suolo. Si muovono raramente per alimentarsi e trascorrono il resto del tempo immobili, per confondersi con la vegetazione. Alcune specie di insetti foglia ondeggiano al vento per imitare le foglie.

Allevare un insetto foglia

Gli insetti foglia sono piuttosto ricercati come insetti da allevare in cattività poiché richiedono poche e semplici cure.

Il terrario. L’insetto foglia non ha bisogno di uno spazio particolarmente grande; è importante invece che il terrario sia ben ventilato, per evitare che si sviluppino funghi e muffe. Puoi rivestire il fondo del terrario con carta di giornale o carta assorbente, da cambiare una volta alla settimana.

Nutrire l’insetto foglia. Gli insetti foglia si nutrono di varie specie vegetali; in cattività è possibile utilizzare l’eucalipto e il rovo. Nel terrario del tuo insetto foglia ci dovrà sempre essere qualche ramoscello ricco di foglie fresche.

Acqua. Gli insetti foglia bevono le piccole gocce di pioggia e rugiada che si depositano sulle foglie. Assicurati di vaporizzare acqua fresca sulle foglie almeno una volta al giorno.

Maneggiare il tuo insetto foglia. Ricordati che il corpo dei fasmidi è estremamente delicato; non afferrare mai il corpo dell’insetto per spostarlo, ma avvicina la tua mano e aspetta che l’insetto ci salga spontaneamente.

Photo credits:
Phyllium celebicum. Jean-Francois Brousseau, CC BY-NC 2.0
Phyllium giganteum. Bernard Dupont, CC BY-SA 2.0
Extatosoma tiaratum. Rosa Pineda, CC BY-SA 3.0
Andrea Schieber, CC BY-NC-ND 2.0

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Murena: aspetto, caratteristiche e comportamento

La murena (nome scientifico Muraena helena) è un pesce osseo dalla forma allungata, simile a un serpente. Questo pesce è comune nel Mar Mediterraneo e nell’Oceano Atlantico orientale.

Murena: aspetto, caratteristiche e comportamento

Aspetto

La murena ha un corpo serpentiforme massiccio e schiacciato ai lati. Gli esemplari adulti raggiungono la lunghezza di 80-100 cm, ma sono stati pescati esemplari fino a 150 cm. La pelle è marrone, cosparsa di punti gialli in quantità variabile. La bocca è piuttosto grande ed è presenta una fitta dentatura composta da denti aguzzi e leggermente curvati all’indietro.

Alimentazione

La murena si nutre principalmente di cefalopodi (seppie, moscardini, piovre e calamari), ma non disdegna pesci e crostacei.

Comportamento

La murena vive sui fondali rocciosi, nascondendosi tra le fenditure negli scogli. È un predatore notturno: di giorno dorme nascosta nel suo nascondiglio ed esce a cacciare quando fa buio. Per individuare le prede si affida al suo olfatto, estremamente sviluppato.
Questo pesce è territoriale: se un altro esemplare della stessa specie si avvicina al suo rifugio, lo scaccerà via con ferocia.

Pericolosità per l’uomo

La murena è un pesce territoriale, che può l’uomo. La maggior parte dei morsi sono inflitti ai pescatori e ai subaquei che si avvicinano alle murene nelle loro tane.
Il morso di questo pesce è particolarmente doloroso, perché i suoi denti aguzzi riescono a perforare la pelle e ad entrare in profondità.
È diffusa la credenza che nell’Antica Roma si allevassero murene nelle piscine nutrendole con carne umana, tuttavia non c’è alcun riscontro storico di quest’usanza, che è del tutto priva di fondamento.
Il suo sangue contiene tossine pericolose per l’uomo, ma queste non vengono trasmesse dal morso e vengono distrutte dalla cottura della carne.

Ricette con la murena

Sin dall’antichità la murena viene pescata a scopo alimentare, benché sia considerata un pesce povero per via della carne ricca di lische. La sua carne, dal punto di vista nutrizionale è ricca di grassi e di proteine.
Solitamente la murena viene cucinata in zuppa (una variante della zuppa di pesce), fritta oppure al forno.

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Tag: murena

Ragni velenosi: quali sono

I ragni velenosi incutono da sempre un certo timore. Per fortuna, le vittime umane sono pochissime, anche grazie agli antidoti. In questo articolo scoprirai quali sono le specie di ragni più velenosi del pianeta.

Ragni velenosi

Ragno delle banane

ragni velenosi ragno delle banane

Nome scientifico: Phoneutria nigriventer

Dove vive: Brasile

Questo ragno è particolarmente aggressivo e possiede un veleno potenzialmente letale. Tuttavia, il numero di morti attribuite al morso di questo aracnide è incredibilmente basso: appena 10 nell’ultimo secolo; inoltre è disponibile un antidoto efficace.

Ragno dei cunicoli

ragni velenosi ragno dei cunicoli

Nome scientifico: Atrax robustus

Dove vive: Australia

Dal 1980, quando è stato sviluppato l’antidoto, questo ragno ha smesso di mietere vittime (in tutto il XX secolo erano state poco più di 10). Ogni anno si registrano una cinquantina di morsi, ma pochi di essi richiedono cure ospedaliere.

Ragno schiena-rossa

ragni velenosi ragno dalla schiena rossa

Nome scientifico: Latrodectus hasselti

Dove vive: Australia

Questo ragno è un parente stretto della vedova nera. Il 66% dei morsi ha conseguenze serie e richiede cure mediche. Negli ultimi decenni tuttavia non si sono registrate vittime causate dal ragno dalla schiena rossa.

Ragno coda-bianca

ragni velenosi ragno dalla coda bianca

Nome scientifico: Lampona cylindrata

Dove vive: Australia

Viene spesso citato come uno dei ragni australiani più velenosi, ma fortunatamente il suo veleno non è letale per l’uomo. Tuttavia causa un intenso dolore nella zona colpita.

Vedova nera

ragni velenosi vedova nera

Nome scientifico: Latrodectus mactans

Dove vive: America settentrionale

È uno dei ragni velenosi più conosciuti del mondo. Il suo morso è indolore, ma inietta una piccola quantità di veleno che può causare cefalea, nausea e forti dolori addominali. Nei casi più gravi è necessario somministrare un antidoto.

Eremita marrone

ragni velenosi ragno eremita marrone

Nome scientifico: Loxosceles reclusa

Dove vive: America settentrionale

Parente stretto del ragno violino, questo ragno possiede un veleno che causa necrosi dell’area colpita. Solitamente il morso non richiede cure mediche e si sono registrate pochissime vittime.

Ragno sicario

Nome scientifico: Sicarius thomisoides

Dove vive: Africa meridionale

Questo ragno vive mimetizzandosi tra le sabbi dei deserti africani. Il suo veleno ha effetti simili a quello del ragno eremita marrone. Gli umani morsi dal ragno sicario sono pochissimi.

Ragno-sacco

Nome scientifico: Cheiracanthium punctorium

Dove vive: Europa (Italia compresa)

Questo ragno vive in quasi tutti gli habitat europei, dalle coste alle Alpi. Piuttosto aggressivo, il suo morso causa un intenso dolore, simile a quello provocato dalla puntura di un calabrone.

Malmignatta

Nome scientifico: Latrodectus tredecimguttatus

Dove vive: Europa e Asia

Conosciuto anche come vedova nera europea, il suo veleno è indolore ma causa nausea, vomito e forti dolori addominali. Fortunatamente non si sono registrati casi mortali.

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TAG: ragni velenosi, ragni più velenosi del mondo

DISCALIMER: cuccioliamo.it è un sito informativo che non sostituisce in alcun modo il consulto di un veterinario o di un medico. Le informazioni presenti in questa pagina non sono sufficienti a formulare una diagnosi né tantomeno ad intraprendere un percorso terapeutico. Se il tuo animale domestico sta male, ti consigliamo di portarlo al più presto dal tuo veterinario di fiducia. Se sei entrato in contatto con un animale e ti senti male, ti consigliamo di chiedere aiuto al tuo medico curante.

PHOTO CREDITS
Phoneutria nigriventer: Rodrigo Tetsuo Argenton, CC BY-SA 4.0
Atrax robustus: Doug Beckers from Macmasters Beach, Australia, CC BY-SA 2.0
Latrodectus hasselti: Julie Burgher, CC BY-NC-SA 2.0
Lampona cylindrata: CSIRO, CC BY 3.0
Latrodectus mactans: Jessica Lucia, CC BY-NC-ND 2.0

Loxosceles reclusa: Mike Keeling, CC BY-ND 2.0

Pesce gatto: aspetto, caratteristiche e comportamento

Il pesce gatto (nome scientifico: Ameiurus melas) è un pesce d’acqua dolce originario degli Stati Uniti d’America ma presente ormai anche in Italia e in Europa.

Pesce gatto: aspetto, caratteristiche e comportamento

Aspetto

Il pesce può presentare colorazioni diverse a seconda dell’habitat in cui vive; solitamente ha il ventre chiaro (giallo o biancastro) e il dorso nero o marrone. Il ventre è largo e appiattito, come nella maggior parte dei pesci che vivono sul fondale.

La pelle è liscia e priva di squame; sulla pinna dorsale è presente un lungo aculeo velenoso che viene utilizzato per difendersi dai predatori e che può causare ferite molto dolorose anche all’uomo (mentre il veleno non è pericoloso per l’essere umano).

Una delle caratteristiche più riconoscibili sono i lunghi barbigli posti ai lati della bocca: si tratta di organi sensoriali molto sviluppati, che permettono al pesce di individuare fonti di cibo sui fondali melmosi, dove è impossibile affidarsi alla vista.

Alimentazione

Il pesce gatto è uno spazzino, che si nutre di ciò che trova sui fondali melmosi: mangia vermi, larve, molluschi e pesci morti. Si nutre anche di vegetali.

Comportamento

Il pesce gatto si adatta a vivere in qualsiasi habitat, anche in condizioni di forte inquinamento proibitive per la maggior parte delle altre specie ittiche.

Una caratteristica tipica di questa specie è il comportamento durante la riproduzione: la femmina prepara una buca nel fondale in cui depone le uova (fino a 6000 uova ad ogni deposizione); dopo la deposizione, il maschio e la femmina si alternano a guardia delle uova, per impedire ad altri predatori di mangiarle. Anche dopo la schiusa, per una settimana i genitori rimangono nei dintorni, per proteggere la prole. Questo comportamento è alla base della diffusione dei pesci gatto, che hanno colonizzato numerosi ambienti diversi a danno delle specie autoctone.

Durante l’inverno i pesci gatto smettono di mangiare e si “ibernano”, interrandosi nel fondale sabbioso dei fiumi e dei laghi; solo le branchie rimangono scoperte, per permettere loro la respirazione. In questo modo riescono a sopravvivere alle basse temperature.

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Tag: pesce gatto

Photo credits:
Plain Adventure, CC BY-NC-SA 2.0

Scimmia cappuccina: aspetto, caratteristiche e comportamento

Con il nome di scimmia cappuccina si indicano varie specie di primati appartenenti alla famiglia Cebidae. Queste scimmie popolano l’America Centrale e Meridionale. In passato erano popolari come animali domestici, per via della loro intelligenza, che le rendeva particolarmente facili da ammaestrare.

Scimmia cappuccina: aspetto, caratteristiche e comportamento

Aspetto

La scimmia cappuccina è un primate di piccole dimensioni, che misura all’incirca un metro e può raggiungere i 4 kg di peso. Il pelo è nero o marrone su tutto il corpo, con il caratteristico “cappuccio” bianco o giallastro che si estende dalla testa alla gola e alle spalle.

Alimentazione

Le scimmie cappuccine sono onnivore: consumano una grande quantità di vegetali come frutti, bacche, foglie e radici, ma anche molluschi, artropodi e piccoli vertebrati, come le rane. Queste scimmie utilizzano pietre per aprire i gusci di noce e per aprire il carapace di granchi e altri crostacei.

Comportamento

Le scimmie cappuccine sono animali diurni che trascorrono la loro vita sugli alberi, anche se si sono adattate a vivere in una grande varietà di habitat.

Sono animali sociali, che vivono in gruppi di 10-30 esemplari, guidati da un maschio dominante, che esercita la sua leadership sulle altre scimmie del branco; questi primati hanno sviluppato un elaborato sistema di comunicazione.

La scimmia cappuccina è considerata uno dei primati più intelligenti insieme all’uomo e sono numerosi gli studi sulla sua intelligenza. In uno di questi studi, i cebi hanno addirittura imparato ad usare il denaro come mezzo di scambio per ottenere cibo.

Questi primati sono capaci di utilizzare strumenti come pietre appuntite per rompere le noci di cocco, così come sono in grado di imparare osservando i membri più anziani del branco o esemplari di altre specie

Durante la stagione delle zanzare, le scimmie cappuccine catturano i millepiedi e li riducono in una poltiglia che si spalmano sul dorso, come repellente naturale contro questi insetti.

Tag: scimmia cappuccina

Photo credits:
Steven G. Johnson, CC BY-SA 3.0
Cephas, CC BY-SA 4.0

Tarantola Golia: aspetto, caratteristiche e comportamento

La tarantola golia (nome scientifico: Theraphosa blondi) è una tarantola di grandi dimensioni; detiene il record di aracnide più pesante del mondo, con una massa che può arrivare a superare i 170 g. Il suo veleno è tossico ma non è pericoloso: è poco più blando di una puntura di vespa.

Tarantola Golia: aspetto, caratteristiche e comportamento

Aspetto

La tarantola golia è una fra le tarantole più grandi del mondo: il corpo di un esemplare adulto può raggiungere i 30 cm di lunghezza.

Il corpo può presentare varie colorazioni, dal nero al bruno. Zampe e addome sono ricoperti da una fitta peluria urticante, utilizzata a scopo difensivo.

Questo aracnide non vede bene e per cacciare si affida ai peli sulle zampe e sull’addome, grazie ai quali riesce a percepire le vibrazioni del terreno intorno a lei.

Alimentazione

La tarantola golia si nutre principalmente di invertebrati come grilli, ragni di specie più piccole e coleotteri. Occasionalmente consuma anche topi, piccoli uccelli, anfibi e perfino serpenti.

Quando individua una preda la tarantola la azzanna paralizzandola grazie al suo veleno, poi la trascina fino alla sua tana dove la consuma fino a lasciare solo pelle e ossa. Il veleno di questo aracnide è in grado di liquefare le interiora delle sue prede.

Comportamento

La tarantola golia è un animale molto territoriale. Dopo aver individuato una tana sicura in una cavità del terreno la riveste di ragnatela, si rifugia al suo interno ed esce soltanto per cacciare. Se un intruso si avvicina alla tana, tuttavia, la tarantola difende il proprio territorio con determinazione.

Questa taratola possiede tre strumenti di difesa: per cominciare, è in grado di agitare i peli che ricoprono il suo corpo producendo un sibilo davvero spaventoso. La tarantola golia inoltre è in grado di lanciare i peli urticanti intorno a sé. Il contatto con i peli di questa specie nell’uomo causa un’irritazione intensa ma non preoccupante (a meno che non entrino in contatto con gli occhi), mentre può risultare letale nel caso di animali più piccoli. Se anche i peli urticanti falliscono, la tarantola si prepara a mordere con i suoi grossi cheliceri.

Il veleno è paragonabile a quello di una vespa, ma a causa delle grandi dimensioni delle zanne il morso risulta estremamente doloroso. La tarantola può infliggere più morsi consecutivi, penetrando in profondità nella pelle della vittima. Ad oggi non sono stati segnalati casi di morti dovute al morso di una tarantola.

A causa del peso non riesce ad arrampicarsi come le altre specie di ragni e compie il suo ciclo vitale al suolo.

Tag: tarantola golia

Photo credits:
Vicky Somma, CC BY-NC-SA 2.0
Bernard Dupont, CC BY-SA 2.0
Snakecollector, CC BY 2.0

Pesce luna: aspetto, caratteristiche e comportamento

Il pesce luna (nome scientifico: Mola mola) è il pesce osseo più grande del mondo: gli adulti possono raggiungere i 2000 kg di peso. Questo pesce vive in tutte le acque temperate e tropicali del mondo, compresi il Mar Mediterraneo e il Mare Adriatico.

Pesce luna: aspetto, caratteristiche e comportamento

Aspetto

Il pesce luna ha il corpo di forma ovale, schiacciato sui fianchi e le due grosse pinne dorsale e pettorale che possono raggiungere la lunghezza totale di 4 metri. La bocca ha l’aspetto di un becco, con i piccoli denti fusi insieme.

La pelle è estremamente coriacea: ha uno spessore di 15 cm, abbastanza per proteggere l’animale dai morsi della maggior parte dei predatori. Di colore grigio, il pesce luna ha la capacità di cambiare il proprio colore quando si sente minacciato, assumendo il colore nero.

Alimentazione

Il pesce luna si nutre principalmente di plancton, avannotti, piccoli pesci e meduse. Le meduse sono il suo alimento preferito, ma a causa del loro basso potere calorico devono essere consumate in grandi quantità.

Comportamento

I pesci luna sono animali solitari e pacifici. Spesso vengono confusi con gli squali, poiché dalle imbarcazioni è visibile solo la pinna dorsale, che emerge dal pelo dell’acqua. Non costituiscono un pericolo per l’uomo, ma può capitare che si scontrino accidentalmente con le navi, evento che solitamente risulta fatale per il pesce.

Questi pesci hanno un comportamento curioso: nelle giornate di sole si sdraiano orizzontalmente sulla superficie dell’acqua, dove rimangono immobili per ore. Secondo i ricercatori il pesce luna si comporta così per permettere agli uccelli marini di posarsi sul suo corpo e cibarsi dei parassiti che vivono sulla sua pelle.

Le femmine di questa specie sono gli animali più prolifici del pianeta: riescono a deporre fino a 300 milioni di uova fecondate con ogni deposizione.

Gli adulti non temono predatori: a causa della loro stazza nessun altro pesce può minacciarli. Gli esemplari più giovani o quelli di piccole dimensioni invece vengono predati occasionalmente da squali e orche. I leoni marini californiani, invece, quando incontrano un pesce luna gli strappano la pinna dorsale e la utilizzano per giocare tra loro, come se fosse un frisbee.

L’uomo è il principale predatore di questa specie: i pesci luna sono considerati una prelibatezza in diversi paesi del mondo, tra cui il Giappone, e la pesca indiscriminata nell’ultimo secolo è il principale motivo del declino di questa specie.

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Tag: pesce luna

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Enrico Strocchi from Forlì, Italy, CC BY-SA 2.0

Lamantino: aspetto, caratteristiche e comportamento

Il lamantino è un grosso mammifero acquatico che vive lungo le coste paludose dell’America Centrale, nei fiumi del bacino amazzonico e nei fiumi tropicali dell’Africa Occidentale. Esistono tre specie di lamantini, che appartengono alla famiglia dei Trichechidi (di cui non fa parte il tricheco, che fa parte della famiglia degli odobenidi!).

Lamantino: aspetto, caratteristiche e comportamento

Aspetto

L’aspetto del lamantino ricorda quello di un dugongo o di una foca: il corpo è tozzo e la pinna caudale ha una forma arrotondata. Mentre i dugonghi hanno la pinna caudale biforcuta, la pinna dei lamantina ha la forma di una racchetta.

Un esemplare adulto raggiunge una lunghezza di circa 3 metri e un peso di 350-500 kg. Nonostante la stazza, questi mammiferi sono ottimi nuotatori e sono in grado di scattare alla notevole velocità di 25 km/h (il record di velocità umana nel nuoto è di appena 8,88 km/h).

Alimentazione

Il lamantino è un animale erbivoro che si ciba di mangrovie e alghe. Un lamantino adulto mangia ogni giorno circa 50 kg di vegetali, pari al 10% del suo peso corporeo. Alcuni esemplari sono stati osservati mentre si nutrivano di piccoli pesci e crostacei dalle reti da pesca, ma la loro dieta è prevalentemente erbivora.

I lamantini non possiedono né denti canini né incisivi, ma unicamente sei molari grazie ai quali riescono a triturare le mangrovie. Sono gli unici mammiferi esistenti che sostituiscono continuamente i denti molari.

Comportamento

I lamantini sono animali pacifici, che trascorrono la maggior parte delle loro giornate a pascolare sui fondali marini. Non sono territoriali né aggressivi: quando non mangiano esplorano il territorio circostante o socializzano con altri lamantini.

Il comportamento sociale di questi mammiferi si può descrivere come semi-sociale: non esiste una gerarchia né un vero e proprio branco. L’unità sociale è composta da una madre e dal suo cucciolo, mentre non vi sono altre coppie o gruppi fissi. Tuttavia, i lamantini si raccolgono spesso in piccoli gruppi, che si aggregano e si disperdono casualmente.

I lamantini amano giocare: sono stati osservati mentre cavalcavano le correnti generate dall’apertura delle dighe e anche mentre nuotavano sincronizzando i propri movimenti con quelli di un “leader”.

I ricercatori hanno scoperto che i lamantini sono attirati dalle centrali elettriche sottomarine, poiché producono calore e riscaldano le acque circostanti.

Tag: lamantino

Calabrone killer: aspetto, caratteristiche e comportamento

Il calabrone killer o calabrone gigante asiatico (nome scientifico: Vespa mandarinia) è un insetto che costituisce un serio pericolo per l’uomo. Ogni anno circa 50 persone muoiono a causa della puntura di questo animale e più di 1500 ricevono cure mediche in seguito a una puntura.

Calabrone killer: aspetto, caratteristiche e comportamento

Aspetto

Il calabrone killer è un insetto di grandi dimensioni: il corpo misura fino a 50 mm e comprese le ali può arrivare a 80 mm.

La testa è di colore arancione chiaro mentre le antenne e le zampe sono marroni. Il corpo è attraversato da strisce arancioni e marroni.

Alimentazione

Il calabrone killer è un predatore vorace, che caccia api, altre vespe e mantidi religiose. Le mantidi sono l’alimento preferito di questi insetti.

Un piccolo gruppo composto da una cinquantina di calabroni è in grado di sterminare un intero alveare in poche ore, divorando tutte le api all’interno. Per questo motivo gli apicoltori cinesi e giapponesi hanno inventato una grande quantità di trappole nel tentativo di proteggere le proprie arnie.

Comportamento

I calabroni killer abitano prevalentemente nelle foreste, dove vivono in nidi costruiti all’interno di alberi caduti o sottoterra. I vespai solitamente contengono un centinaio di insetti.

Le femmine già fecondate si risvegliano dall’ibernazione in primavera, quando volano in cerca di un posto adatto a costruire un vespaio. Lì costruiscono le prime celle e depongono le prime uova, da cui fuoriescono alcune decine di operaie, che aiutano la regina ad espandere il vespaio.

Da settembre la regina smette di deporre uova e viene fecondata dai maschi. La regina fecondata abbandona il vespaio e cerca un luogo adatto per ibernarsi e trascorrere l’inverno. Infine, quando sopraggiungono le prime gelate, i maschi e le operaie muoiono.

I calabroni killer sono insetti territoriali che difendono energicamente il proprio vespaio: se individuano un intruso, tutte le operaie sciamano contro di lui, pungendolo ripetutamente fino ad ucciderlo.

Veleno del calabrone killer

Il calabrone killer secerne un veleno particolarmente potente, che inocula nelle sue vittime attraverso il pungiglione, lungo 5-6 mm. Lo studioso giapponese Masato Ono ha descritto la puntura di un calabrone gigante asiatico come “un chiodo arroventato conficcato nel proprio corpo”.

Una singola puntura non è sufficiente ad uccidere un uomo adulto, ma questi calabroni hanno l’abitudine di sciamare a centinaia sulla vittima, pungendola ripetutamente. Un assalto del genere si rivela letale anche per chi non è allergico al veleno, causando una morte estremamente dolorosa.

Il calabrone killer è molto pericoloso per i soggetti allergici: una puntura è sufficiente a causare una reazione severa e uno shock anafilattico.

Tag: calabrone killer, vespa mandarinia, calabrone gigante, calabrone gigante asiatico

Photo credits:
Yasunori Koide, CC BY-SA 4.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0