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Autore: cuccioliamo.it (redazione)

Bombo: aspetto, caratteristiche e comportamento

Con il termine bombo si indicano tutte le specie di insetti appartenenti al genere Bombus (oltre 250). Questi apidi sono gli insetti impollinatori più importanti del pianeta, poiché hanno una capacità di impollinazione superiore a quella di qualsiasi altra specie. Ci sono piante, come i pomodori, che possono essere impollinate solo dai bombi.

Bombo: aspetto, caratteristiche e comportamento

Aspetto

I bombi sono leggermente più grossi delle api comuni e il loro corpo è rivestito da una folta peluria soffice. Il corpo è attraversato da strisce gialle e nere, ma alcune specie hanno anche una striscia bianca. Rispetto alla livrea delle api, le strisce sono più spesse.

Il bombo riesce a volare grazie ai muscoli forti e ben sviluppati. Il caratteristico ronzio prodotto dal volo del bombo è causato proprio da questi muscoli, che fanno vibrare ad alta intensità non solo le ali, ma tutto il corpo.

Alimentazione

I bombi si nutrono di nettare e polline, che estraggono dai fiori. Quando trovano un fiore estraggono il nettare con la loro lunga lingua e poi lo trasportano all’alveare. Il nettare viene consumato così com’è raccolto e non viene trasformato in miele. Inoltre, rispetto alle api che accumulano una grande quantità di miele, i bombi immagazzinano scorte sufficienti per pochi giorni.

Anche la soffice peluria sul corpo dei bombi è in grado di raccogliere grandi quantità di polline, che rimane impigliato tra i peli.

Comportamento

I bombi sono insetti sociali: vivono in piccoli alveari che ospitano 50-300 esemplari.

A differenza delle api, i bombi non sopravvivono all’inverno; con i primi freddi tutte le operaie muoiono mentre la regina, già fecondata, cerca un riparo in cui trascorrere l’inverno. Sarà lei, a primavera, a deporre le prime uova e a fondare una nuova colonia.

I bombi sono insetti molto sensibili alla presenza di pesticidi o fitofarmaci, che li decimano senza pietà.

Puntura del bombo

I bombi possiedono un pungiglione velenoso. Mentre le api possono pungere il loro bersaglio una sola volta (dopodiché il pungiglione rimane conficcato nella carne della vittima), i bombi possiedono un pungiglione liscio e possono colpire più volte.

Il veleno del bombo è simile a quello delle api: non rappresenta un pericolo per la nostra salute, ma causa dolore e gonfiore nella parte colpita. Inoltre, in alcuni soggetti, può causare una reazione allergica più o meno grave (che può arrivare a causare uno shock anafilattico).

Fortunatamente, i bombi insetti pacifici, che non pungono a meno che non si trovino in pericolo di vita e non rappresentano un pericolo per l’uomo.

Animali dalla A alla Z

In questa sezione puoi trovare il più grande elenco di animali dalla A alla Z. Per ciascuna lettera troverai: una selezione di 5-10 animali e il link per leggere l’elenco completo.

Animali dalla A alla Z

A

Acciuga, Achatina, Airone, Alpaca, Anguilla, Aringa, Armadillo, Arpia, Asino, Attinia, Axolotl

B

Babbuino, Balena, Barbagianni, Basilisco, Bavosa, Beluga, Boa, Bombo, Bonobo, Bradipo

C

Cacatua, Caimano, Calabrone gigante asiatico, Camaleonte, Cammello, Camoscio, Canarino, Canguro, Capibara, Caribù

D

Daino, Delfino rosa, Dentice, Dingo, Donnola, Drago di Komodo, Drago volante, Dragone Foglia, Dromedario, Dugongo

E

Elefante, Echidna, Effimera, Eloderma, Emù, Eremomela, Ermellino

F

Facocero, Fagiano, Faina, Fenicottero rosa, Fennec, Foca, Focena, Folaga, Formichiere, Fossa

G

Gabbiano, Galeopiteco, Gallinella d’acqua, Gallo cedrone, Garzetta, Gatto di Pallas,

H

Halibut, Hoatzin, Husky, Hyena

I

Ibis, Iguana, Impala, Insetto stecco, Ippocampo, Ippopotamo, Istrice

J

Jabiru, Jagdterrier, Jerboa

K

Halibut, Hoatzin, Husky, Hyena

L

Lama, Lamantino, Lampreda, Lavarello, Lemming, Leone, Libellula, Lince, Locusta, Lombrico

M

Macaco, Mamba nero, Mandrillo, Mangusta, Manta, Mantide religiosa, Marà, Martora, Megattera, Merlo indiano

N

Nandù, Narvalo, Nasello, Nautilus, Nibbio, Nottola, Nutria, Nyala

O

Oca, Occhiata, Occhione, Onisco, Orbettino, Orca, Organetto, Oritteropo, Ornitorinco, Okapi

P

Padda, Paguro, Palombo, Panda gigante, Panda minore, Pangasio, Pangolino, Pantera, Pavoncella, Pecari, Pesce combattente, Pesce gatto, Pesce luna

Q

Quadrula, Quaglia, Quetzal, Quercino, Quokka

R

Raganella, Ramarro, Razza, Regolo, Remora, Renna, Riccio, Ricciola, Rombo, Rondine

S

Saettone, Saiga, Salamandra, Salmone, Salpa, Saltafango, Saltimpalo, Saola, Sangi camuso, Sarago, Scimmia cappuccina

T

Tacchino, Taccola, Talpa, Tapiro, Tarabusino, Tarantola golia, Tasso, Termite, Tinca, Tucano, Thar

U

Ululone, Upupa, Urial, Uria nera, Urocione, Usignolo, Utonagan

V

Vaquita, Varano, Vedova nera, Vepa, Vigogna, Visone, Volpe rossa, Vombato, Vongola

W

Wallaby, Wapiti, Weta gigante

X

Xenopus, Xerus

Z

Zabro gobbo, Zanzara, Zebra, Zebù, Zibellino, Zibetto, Zigolo, Zokor

Nomi per gatti

Se sei alla ricerca di nomi per gatti, è probabile che tu abbia deciso di adottare un gattino. Congratulazioni: la tua scelta comporta una grande responsabilità, ma porterà gioia nella tua vita e in quella del tuo animale.

In questa sezione abbiamo raccolto un bell’elenco di nomi per gatti (per maschi e per femmine). Troverai i nomi più diffusi in Italia, ma anche qualche chicca dal mondo anglosassone oltre a decine di nomi particolari. Consultali con attenzione e buona scelta!

Nomi per gatti maschi

Nomi comuni

Briciola, Chicco, Macchia, Leo, Micio, Pallino, Pippo, Romeo, Teo, Tigro

Nomi particolari

Adam, Alvin, Amir, Anubis, Apollo, Asterix, Astro, Athos, Baffo, Bandito, Batuffolo, Bilbo, Billy, Birillo, Blu, Boss, Caesar, Casper, Cesare, Charlie, Chris, Ciccio, Curry, Dandy, Dinamite, Dodo, Dustin, Elmo, Emmett, Eolo, Erik, Ettore, Felix, Figaro, Fiocco, Fizz, Fritz, Fuffi, Furia, Gabby, Galad, Gandalf, Gastone, Gigio, Gino, Grisù, Henry, Hermes, Hero, Houston, Iago, Ice, Igor, Icaro, Ink, Irvin, Ivan, Jack, Jazz, Jeff, Jerry, Jingle, Joker, Kato, Ken, Kim, King, Kronos, Kuma, Leon, Lex, Linus, Lion, Lucio, Lupin, Mario, Martin, Maverick, Mark, Max, Mercury, Merlino, Momo, Morfeo, Mosè, Mowgli, Napoleone, Nathan, Nemo, Nereo, Nerone, Newton, Nichi, Ninja, Obelix, Oberon, Odino, Omar, Orazio, Ottavio, Otto, Paco, Panther, Parsifal, Pegaso, Perseo, Pongo, Prince, Quark, Quinn, Quiz, Rambo, Ray, Red, Remì, Rex, Rocky, Saetta, Saul, Seth, Silvestro, Simba, Sirius, Tao, Tappo, Thor, Tom, Tommy, Turbo, Ulisse, Usher, Wagner, Waldo, Wayne, Willy, Winnie, Woody, Xavier, Xeno, Xin, Yeti, Yoda, Yuki, Zack, Zak, Zeke, Zero, Zeus, Zorro, Zucchero

Nomi per gatti femmine

Nomi comuni

Birba, Briciola, Chicca, Luna, Macchia, Micia, Minù, Nerina, Pallina, Trilly

Nomi particolari

Ambra, Amy, Angel, Angy, Annie, Anya, Ariel, Arale, Artemisia, Artica, Arwen, Astra, Asuna, Atena, Bea, Bella, Bessie, Bianca, Bianchina, Bijoux, Birgit, Bloom, Blue, Bonnie, Bunny, Camelia, Camille, Candy, Chanel, Cherie, Cindy, Cloe, Clover, Coco, Crystal, Daisy, Dafne, Diana, Diva, Dolly, Duchessa, Elaine, Elettra, Ellen, Ellie, Emily, Euphy, Esmeralda, Ester, Fanny, Fiona, Flora, Foxy, Freja, Fucsia, Gaia, Gemma, Gin, Ginger, Grace, Gwen, Harmonia, Havana, Hera, Hermione, Honey, Hope, Iris, Isabel, Isadora, Ivy, Jade, Jasmine, Jennifer, Jessie, Judy, Karma, Kassie, Kira, Kitty, Lady, Layla, Lavanda, Lilla, Lilly, Lizzie, Lolita, Lovely, Luna, Margot, Maya, Mia, Misha, Miss, Nana, Neve, Nuvola, Olivia, Peggy, Penny, Pepper, Pixy, Princess, Principessa, Queen, Raya, Regina, Rosa, Rose, Ruby, Sakura, Sallie, Sasha, Sheila, Sissi, Sophie, Spark, Stella, Talia, Tara, Tata, Terry, Tiffany, Trilly, Twinkle, Utopia, Wanda, Wendy, Yin, Yuki, Zelda, Zoe.

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Insetto stecco: aspetto, caratteristiche e comportamento

Con il nome di insetto stecco si indicano alcuni insetti appartenenti all’ordine Phasmatodea (letteralemente: fantasmi), famosi per il loro aspetto, incredibilmente simile a quello di un ramoscello.

Questa caratteristica è in realtà una forma di mimetismo molto sofisticato: poiché gli insetti stecco non dispongono di altre forme di difesa, evitano i predatori cammuffandosi con la vegetazione. Per via del loro aspetto questi insetti sono divenuti molto popolari tra i terrariofili.

Insetto stecco: aspetto, caratteristiche e comportamento

Comportamento

L’insetto stecco è un animale dalle abitudini notturne: solitamente trascorre le ore di luce immobile, mimetizzandosi aggrappato a un ramo e aspetta il crepuscolo per muoversi alla ricerca di foglie fresche. Quando si muove l’insetto stecco oscilla come un ramo trasportato dal vento: questo comportamento, perfettamente normale, è una forma di mimetismo criptico (così come la sua forma e il suo colore) e lo aiuta a sfuggire ai predatori.

Se viene infastidito, l’insetto stecco non esita a lasciar cadere uno o più dei suoi arti: anche questa è una strategia di sopravvivenza, per confondere i predatori. Gli arti solitamente si rigenerano con la muta successiva.

Alimentazione

La maggior parte delle specie di insetti stecco allevati in cattività si nutrono di foglie di rovo (sia nella varietà con le spine che nella varietà senza spine), mentre sono gradite anche le foglie di lampone.

È importante che le foglie siano fresche; se non hai la possibilità di inserire una pianta di rovo in vaso, dovrai sostituirle ogni 2-3 giorni.

Guida all’allevamento

Terrario

Gli insetti stecco hanno bisogno di un terrario sviluppato prevalentemente in altezza e con una buona aerazione. Purtroppo in commercio i terrari di questo genere sono piuttosto rari. In alternativa è possibile utilizzare i terrari in maglia a rete solitamente impiegati per i camaleonti (come il terrario Repti Explorer, che si può anche appendere al soffitto o alle pareti).

All’interno del terrario andranno posti i rami di rovo o meglio ancora una pianta di rovo in vaso.

Sul fondo del terrario dovrai posizionare un substrato che sia facile da pulire,perché è lì che si depositeranno gli escrementi prodotti dagli insetti stecco. Una soluzione è quella di utilizzare dei fogli di carta di giornale o di carta assorbente, perché si tratta di materiali che si possono rimuovere e sostituire facilmente.

Non è necessario prevedere forme di illuminazione o riscaldamento supplementari per il terrario: la temperatura ambiente presente in casa e la luce proveniente da una finestra sono sufficienti.

Pesce combattente

Il pesce combattente (nome scientifico: Betta splendens) è una specie diffusa in alcuni paesi del Sud-Est asiatico, dove vive nelle risaie e negli acquitrini stagnanti. La particolarità di questo pesce è la sua capacità di respirare anche l’ossigeno presente nell’aria oltre a quello disciolto nell’acqua.

Questa specie è tra le più popolari in acquariofilia per i suoi colori sgargianti e per la facilità di allevamento (che è anche piuttosto economico). Il successo di questa specie unito a diversi decenni di allevamento hanno permesso di ottenere specie di ogni forma e colore.

Il pesce combattente

Tipologie di pesce combattente

Il Betta splendens è stato selezionato in una varietà di forme. Gli esemplari in commercio, si distinguono per la forma della pinna. I sottotipi più diffusi sono:

  • Crowntail: esemplari con la pinna caudale che forma una corona frastagliata intorno al corpo del pesce.
  • Halfmoon: esemplari con la pinna caudale che forma una mezzaluna intorno al corpo del pesce.
  • Longtail: gli esemplari longtail hanno una pinna caudale molto lunga.
  • Plakat: esemplari con le pinne arrotondate, simili a quelli che vivono allo stato selvatico.

Guida all’allevamento

Acquario

Il pesce combattente non ha bisogno di molto spazio nell’acquario: un acquario da 30 litri può ospitare comodamente un esemplare adulto. Infatti, questo pesce raggiunge al massimo i 5-6 cm di lunghezza.

Un buon acquario per cominciare è lo Starterline 30l di Tetra, che comprende anche il filtro.

Il Betta è una specie rustica e molto adattabile; numerosi esemplari vengono allevati in acquari privi di filtro per l’acqua e di riscaldatore, utilizzando acqua del rubinetto e cambiandola almeno una volta ogni settimana.

Tuttavia, per il benessere di questi animali è raccomandabile che l’acqua segua questi parametri:

  • Temperatura: 25 °C
  • Ph: 7.0

Inoltre l’acquario dovrebbe essere piantumato, per permettere al tuo pesce combattente di trovare un rifugio.

Infine, è necessario che la vasca sia coperta, poiché i Betta sono grandi saltatori; in natura si spostano saltando da una pozzanghera all’altra per scappare dalla siccità. Una caduta dall’acquario sarebbe quasi certamente letale.

Mangime

In natura il pesce combattente si nutre di piccoli molluschi e crostacei che cerca tra le alghe e sul fondo degli acquitrini in cui vive.

In cattività è sufficiente utilizzare un buon mangime per pesci. Esistono alcuni prodotti formulati appositamente per i Betta che aiutano al mantenimento della livrea colorata.

Le larve vive o congelate costituiscono una fonte di nutrimento eccellente.

Convivenza con altre specie

Il pesce combattente è una specie aggressiva e territoriale. Inserirlo in un acquario con altre specie è sconsigliato, poiché metterebbe a repentaglio gli altri animali in acquario.

Inserire due maschi nello stesso acquario porterà ad una lotta estenuante: ad un certo punto, il più debole si arrenderà allontanandosi. Nei paesi d’origine del pesce combattente vengono organizzate lotte clandestine inserendo due maschi in una boccia e scommettendo sul vincitore.

Per queste ragioni ti raccomandiamo di allevare un singolo esemplare per vasca. Se desideri mantenere più esemplari, puoi alloggiarli in bettiere separate tra loro.

Tag: pesce combattente, come allevare un pesce combattente

Ogni quanto lavare il cane

Vuoi sapere ogni quanto lavare il cane? Non sei il solo; quasi tutti i proprietari si sono chieste almeno una volta: “Dovrei lavare il mio cane?”

Sfortunatamente non esiste un numero di “lavaggi consigliati” valido per tutti i cani.

Come regola generale possiamo affermare che:

  • I cani a pelo corto andrebbero lavati almeno due volte all’anno.
  • I cani a pelo lungo andrebbero lavati almeno una volta ogni tre mesi.

Tuttavia, è possibile lavare il cane anche una o due volte al mese, senza alcuna conseguenza per la sua salute. L’importante è affidarsi a un toelettatore professionista o utilizzare shampoo professionali indicati per lavaggi frequenti e pelli sensibili.

Inoltre, ci sono alcune situazioni particolari in cui il cane necessita di un bagno “extra”. Ad esempio, dopo aver fatto il bagno al mare o in un lago, oppure se è particolarmente sporco dopo aver corso nel fango.

Lavare il cane non è solo un atto di igiene, ma un’ottima occasione per ispezionare attentamente la cute del tuo amico a quattro zampe, per verificare che non ci siano ferite, dermatite o altri segni sospetti.

È necessario evitare che il momento del bagno diventi una forma di stress per il cane; per riuscirci dovrai abituarlo fin da piccolo a farsi lavare.

Sei consigli per lavare il tuo cane in casa

  1. Procurati in anticipo uno shampoo di alta qualità; puoi trovarli in farmacia, nel tuo negozio di animali di fiducia oppure online. Se il tuo cane soffre di dermatite o ha la pelle sensibile, chiedi consiglio al tuo veterinario.
  2. Tieni a portata di mano alcuni asciugamani. In questo modo eviterai che a fine toeletta il cane si metta a gironzolare per casa completamente bagnato.
  3. Prima di fare il bagnetto, spazzola con cura il pelo: in questo modo rimuoverai il pelo in eccesso ed eviterai che l’acqua lo compatti rendendo difficile l’asciugatura. Se il tuo cane ha il pelo lungo dovresti spazzolarlo per ameno 30/45 minuti prima di lavarlo, assicurandoti di non trascurare nessuna parte del corpo.
  4. Non usare acqua troppo calda o troppo fredda per lavare il cane: l’acqua deve essere appena tiepida per risultare confortevole.
  5. Lava il cane dal basso verso l’alto e dalla coda verso la testa: la testa dovrebbe essere l’ultima parte del corpo ad essere insaponata. In questo modo eviterai che lo shampoo finisca negli occhi del cane.
  6. Non trascurare l’asciugatura: dopo il bagno dovrai asciugare accuratamente il pelo del tuo cane utilizzando un soffiatore. Se il pelo rimane bagnato potrebbero svilupparsi muffe o infezioni

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Disclaimer: cuccioliamo.it è un sito informativo che non sostituisce in alcun modo il consulto di un veterinario. Le informazioni presenti in questa pagina non sono sufficienti a formulare una diagnosi né tantomeno ad intraprendere un percorso terapeutico. Se il tuo animale domestico sta male, ti consigliamo di portarlo al più presto dal tuo veterinario di fiducia.

Curiosità sui cani

Scopri 15 incredibili curiosità sui cani, per conoscere meglio questi animali straordinari.

Curiosità sui cani

1) Il Labradon Retriever è nella classifica delle 10 razze più popolari da oltre 30 anni, senza interruzioni; nessun’altra razza canina detiene questo record.

2) I cani sognano, proprio come noi: è per questa ragione che spesso li vediamo muoversi o abbaiare mentre dormono.

3) Attraverso il naso i cani riescono a sentire non solo gli odori, ma anche il calore e le radiazioni termiche. È grazie a questa capacità che anche i cani ciechi riescono ancora a cacciare.

4) Non è vero che i cani vedono in bianco e nero: riescono a distinguere anche il giallo e il blu (mentre non distinguono il rosso e il verde).

5) Le persone sui social pubblicano più post dedicati ai propri cani che ai propri parenti.

6) Un levriero inglese riuscirebbe a battere un ghepardo in una gara di corsa. Mentre il ghepardo può raggiungere i 90 km/h, può mantenere questa velocità solo per 30 secondi. Il levriero inglese invece raggiunge i 70 km/h di velocità ed è in grado di mantenerli per oltre 5 km. Dopo il vantaggio iniziale, il ghepardo verrebbe facilmente superato.

7) Il cane più piccolo al mondo è un Chihuahua dal peso record (da adulto) di soli 0.4 kg.

8) Anche i cani possono ammalarsi di depressione se perdono una persona cara o se la loro vita viene stravolta. Una buona ragione per prenderti cura del loro benessere emotivo oltre che fisico.

9) Il cane più anziano del mondo, un esemplare di Australian Cattle Dog di nome Bluey, ha raggiunto la considerevole età di 29 anni e 4 mesi.

10) Quando coccoliamo un cane il nostro corpo rilascia ossitocina, l’ormone dell’amore e abbassa la pressione sanguigna. Lo stesso succede nei nostri amici a quattro zampe.

11) La razza più antica di cui si abbia notizia è il Levriero Saluki. Le prime fonti storiche che parlano di questa razza sono alcune incisioni funerarie egizie risalenti al 2000 a.C.

12) A Mosca è presente una grande popolazione di cani randagi. Alcuni di loro hanno suscitato l’interesse internazionale perché hanno imparato a salire e a scendere dalla metropolitana alla ricerca di cibo.

13) I cani, quando dormono, si acciambellano per proteggere gli organi interni dall’attacco di un possibile predatore. È un retaggio del loro istinto di sopravvivenza.

14) Si stima che nel mondo ci siano 600 milioni di cani. Di questi, oltre 400 milioni sono cani randagi.

15) I collari con le punte sono nati per proteggere la gola dei cani da guardia dai morsi dei lupi.

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Razze di cavalli

In questa sezione puoi scoprire le razze di cavalli più diffuse nel mondo e più apprezzate per la loro bellezza.

Razze di cavalli

Cavallo Arabo

razze di cavalli arabo

Originario dell’Arabia Saudita, il cavallo Arabo è una delle razze più antiche, risalente al 3000 a.C. Ha un portamento nobile ed elegante.

Quarter horse

razze di cavalli quarter horse

Questa razza americana è stata selezionata a partire dal 1600 per la sua velocità sulle corte distanze (quarto di miglio). Il suo corpo compatto gli permette di compiere manovre rapide, precise e spettacolari.

Avelignese (Haflinger)

razze di cavalli avelignese

Razza italiana selezionata per la prima volta in Alto-Adige, l’Avelignese è ormai diffuso in tutto il mondo ed è uno dei cavalli più comuni. È un cavallo robusto e adattabile.

Appaloosa

razze di cavalli appaloosa

Questi cavalli americani si riconoscono facilmente per il mantello maculato. I primi ad allevarli sono stati gli indiani della tribù dei Nasi Forati.

Purosangue inglese

razze di cavalli purosangue inglese

Razza inglese selezionata nei secoli per la sua velocità.

Paint Horse

razze di cavalli paint horse

Razza americana ottenuta a partire dal Quarter Horse e dal Purosangue inglese.

Frisone

razze di cavalli frisone

Razza olandese dal mantello nero, il Frisone è una razza estremamente resistente, utilizzata in passato come cavallo da guerra.

Gipsy

razze di cavalli gipsy

Razza irlandese di origini antiche, il Gipsy si riconosce per i ciuffi di pelo che ricoprono gli zoccoli e per la lunga criniera. Per via del suo aspetto questa razza ha guadagnato molta popolarità negli ultimi anni.

Andaluso

razze di cavalli andaluso

Razza spagnola molto apprezzata nell’Alta Scuola di equitazione. Ha la criniera lunga e la coda che sfiora il terreno. Il portamento e il passo sono molto eleganti.

Criollo

razze di cavalli criollo

Razza originaria del Sud-America, i criolli sono cavalli originari delle pampas argentine, brasiliane e uruguayane. I criolli vengono allevati in libertà e successivamente prelevati e domati dai gauchos.

Lipizzano

razze di cavalli lipizzano

I cavalli lipizzani discendono dagli andalusi, di cui mantengono il portamento. I cavalli di questa razza, in età adulta, assumono il caratteristico mantello grigio.

Akhal Teke

razze di cavalli akhal teke

Razza originaria del Turkmenistan, contraddistinto dai riflessi metalizzati del mantello. È una delle razze equine più antiche.

Accanto a queste razze ne esistono molte altre, non meno importanti. Tra queste ricordiamo alcuni cavalli italiani come il Maremmano, il Sanfratellano, il Napoletano, il Cavallo da sella italiano e molti altri ancora.

Tag: razze di cavalli

Photo credits:
Quarter horse: Betty Wills, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons
Purosangue inglese: Heather Moreton from Louisville, KY, USA, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons
Mustang: Victoria Anne Short, CC BY 2.0 ,via Wikipedia
Lipizzano: Sean, CC BY 2.0, via Flickr
Akhal Teke: Artur Baboev, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

Serpenti velenosi

In questo articolo scoprirai quali sono i serpenti più velenosi del mondo. I serpenti velenosi uccidono ogni anno migliaia di persone: una buona ragione per conoscerli.

Serpenti velenosi

Taipan dell’interno

Nome scientifico: Oxyuranus microlepidotus

Dove vive: Australia

Il taipan è il serpente terrestre più velenoso del mondo: la quantità di veleno iniettata con un singolo morso è sufficiente ad uccidere 100 uomini adulti. Fortunatamente i taipan sono serpenti molto timidi, che preferiscono la fuga all’attacco.

Serpente bruno orientale

Nome scientifico: Pseudonaia textilis

Dove vive: Australia orientale

Il serpente bruno orientale è considerato il secondo serpente più velenoso dopo il taipan dell’interno. È la specie velenosa che causa il maggior numero di vittime in Australia ogni anno.

Vipera di Russell

Nome scientifico: Daboia russelii

Dove vive: Sud-Est asiatico

La vipera di Russell causa oltre 10.000 vittime ogni anno. Questo rettile è troppo pigro per fuggire quando sente un uomo avvicinarsi; tuttavia, se viene sfiorata o calpestata, la vipera di Russell reagisce sferrando un morso letale.

Bungaro fasciato

Nome scientifico: Bungarus fasciatus

Dove vive: India, Indocina, Malaysia, Vietnam, Myanmar

Il bungaro fasciato è un serpente alquanto timido durante il giorno mentre di notte, quando caccia, diventa piuttosto aggressivo. Il suo morso può uccidere un uomo adulto in meno di un’ora. Questo bungaro causò molte vittime tra i soldati americani durante la guerra in Vietnam.

Cobra sputatore

Nome scientifico: Naja nigricollis

Dove vive: Africa subsahariana

Il cobra sputatore, di cui esistono tre diverse sottospecie, è l’unico serpente capace di sputare il suo veleno ad alcuni metri di distanza con grande velocità e precisione. Il veleno è fortemente irritante: se colpisce la vittima agli occhi, causa la cecità.

Mamba nero

Nome scientifico: Dendroaspis polylepis

Dove vive: Africa

Questo serpente deve il suo nome all’interno della sua bocca, completamente nero. Il suo morso è in grado di uccidere un uomo in pochi minuti. La quantità di veleno iniettata con un singolo morso è sufficiente ad uccidere 10 adulti.

Serpente bruno Reale

Nome scientifico: Pseudechis australis

Dove vive: Australia e Nuova Guinea

Questo serpente è in grado di iniettare grandi quantità di veleno con ogni morso. Inoltre, se si sente minacciato, tende a mordere più volte consecutive. È considerato tra i serpenti australiani più pericolosi.

Serpente tigre

Nome scientifico: Notechis scutatus

Dove vive: Australia

Il veleno del serpente tigre causa un forte dolore e paralizza progressivamente la muscolatura, causando trombosi e asfissia. Il morso del serpente tigre è letale nel 50% dei casi se non viene trattato rapidamente.

Taipan costiero

Nome scientifico: Oxyuranus scutellatus

Dove vive: Australia settentrionale

Il veleno del taipan costiero distrugge i tessuti e paralizza il cervello, causando una morte rapida e dolorosa. Questo serpente vive nei campi delle periferie cittadine australiane; per questa ragione gli incontri con l’uomo sono frequenti, così come le sue vittime.

Cobra indiano

Nome scientifico: Naja naja

Dove vive: Asia meridionale

Il cobra indiano possiede un veleno estremamente tossico, che causa la paralisi e la necrosi della zona colpita dal morso. Il cobra indiano è attivo soprattutto di notte, quando è più facile essere aggrediti.

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PHOTO CREDITS:
Daboia russelii: Gupt.sumeet, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons
Bungarus fasciatus: Roy Bateman, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons
Pseudechis australis: Alexandre Roux, CC BY-NC-ND 2.0, via flickr.com
Notechis scutatus: Alan Couch, CC BY 2.0, flickr.com
Oxyuranus scutellatus: Allen McC. at the German-language Wikipedia, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons
Naja nigricollis: Bernard DUPONT from FRANCE, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons
Naja naja: Dr. Raju Kasambe, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Sverminazione del gatto

La sverminazione del gatto è un’operazione relativamente semplice, ma non bisogna sottovalutarla. I parassiti intestinali causano sintomatologie fastidiose e se vengono trascurati possono minacciare seriamente la salute dei nostri amici a quattro zampe.

Sverminazione del gatto

La sverminazione è un trattamento per via orale (dal costo di poche decine di euro) che permette di eliminare i parassiti che infestano il tratto intestinale del gatto. I vermi causano diarrea, vomito e gonfiore addominale. Se l’infestazione non viene trattata, questi sintomi peggiorano e il quadro clinico del gatto si aggrava progressivamente.

Sverminazione del gatto cucciolo

La sverminazione dei gattini comincia dopo il primo mese di vita, solitamente all’età di 6 settimane. Prima di cominciare col trattamento è opportuno far analizzare un campione di feci da veterinario: in questo modo potrà valutare la profilassi migliore. La sverminazione procede ogni 15 giorni fino ai 3 mesi di vita del gatto, poi prosegue a cadenza mensile fino a 6 mesi.

Successivamente è bene ripetere l’esame delle feci per accertarsi che il problema sia definitivamente risolto.

Sverminazione del gatto adulto

Anche i gatti adulti possono contrarre un’infestazione da vermi o altri parassiti intestinali, specialmente se hanno libero accesso all’esterno. Per mantenere la situazione sotto controllo è bene far analizzare periodicamente le feci del gatto adulto al veterinario: è necessario almeno un controllo annuale.

Se hai deciso di accogliere in casa un gatto randagio, è indispensabile sverminarlo utilizzando un prodotto specifico. Saranno sufficienti due somministrazioni: una all’ingresso in casa e una trascorsi 15 giorni dalla prima dose.

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