logo del sito cuccioliamo.it
Home | Cani | Gatti | Pesci | Uccelli | Roditori | Rettili | Cavalli | Altri animali |

Categoria: altri animali

Animali domestici

Quali sono gli animali domestici? In questo articolo troverai un elenco completo di tutte le specie addomesticate dall’uomo, oltre agli animali da compagnia selvatici (non addomesticati dall’uomo).

Animali domestici

Animali da compagnia

Questi animali domestici sono animali da compagnia ideali per l’uomo: il loro processo di domesticazione è cominciato migliaia di anni fa e si tratta ormai di specie abituate a vivere al fianco dell’uomo. Se vuoi adottare un animale, ti consigliamo di sceglierlo all’interno di questo elenco: sono docili, affettuosi e non soffriranno a vivere in appartamento insieme a te.

Ciascuno di questi animali ha dei bisogni: il cane, ad esempio, non può rimanere molte ore da solo perché soffrirebbe di solitudine. Inoltre, ha bisogno di muoversi per espletare i suoi bisogni e per mantenersi in forma. Il gatto, d’altra parte, può vivere tranquillamente in appartamento e tollera meglio le ore di solitudine. I roditori, infine, hanno bisogno di una gabbia sufficientemente grande, che permetta loro di muoversi.

Scopri anche:

Animali da compagnia non domestici

Non tutti gli animali da compagnia sono anche animali domestici: esistono molte specie che non sono mai state addomesticate dall’uomo ma che si trovano nelle nostre case: pesci, tartarughe, rane, iguane, serpenti, salamandre e persino insetti.

Questi animali solitamente hanno esigenze particolari in fatto di spazio, clima e abitudini alimentari. Molte persone sottovalutano il benessere di pesci, rettili e anfibi costringendoli a vivere in acquari e terrari improvvisati e inadeguati. Non farlo!

Inoltre, alcune di queste specie non si possono vendere e tenere liberamente: informati con cura sulle leggi che regolano la detenzione degli animali esotici.

Altri animali domestici

Esistono tanti altri animali addomesticati dall’uomo; purtroppo, non sono adatti come animali da compagnia – a meno che tu non viva in una cascina di campagna. Nel corso della storia l’uomo ha impiegato questi animali come mezzo di trasporto, per sollevare carichi pesanti e per la produzione di latte e di carne.

Cosa mangiano i koala?

Vuoi sapere cosa mangiano i koala? Sei nel posto giusto: in questo articolo scoprirai le abitudini alimentari di questi straordinari mammiferi australiani.

Cosa mangiano i koala?

I koala si nutrono di foglie di eucalipto e di alcuni altri di alberi affini, tra cui il lophostemon, la melaleuca e le diverse specie di corymbia. Consumano circa 500 grammi di foglie al giorno (circa le dimensioni di una piccola lattuga) e coprono la maggior parte del loro fabbisogno idrico grazie alle foglie ingerite, che possono contenere fino al 50% di acqua. In questo modo il koala può restare su un albero senza necessità di scendere per bere acqua, tranne durante i periodi molto caldi o secchi. 

Le foglie di eucalipto hanno un contenuto energetico molto basso e contengono in media solo il 5% di zuccheri e amidi; inoltre contengono molti composti tossici simili a quelli del cianuro, che la maggior parte degli animali non può mangiare. I koala sono in grado di abbattere gli oli tossici utilizzando un sistema digestivo specializzato. Questa dieta unica è condivisa solo con opossum e alianti e fornisce ai koala l’accesso a una risorsa alimentare relativamente inutilizzata. In primo luogo, le foglie vengono macinate e ridotte in poltiglia dai molari fortemente increspati del koala, consentendo a tutti i nutrienti di essere assorbiti nello stomaco. 

Il fegato isola le tossine nelle foglie e le espelle come rifiuti nelle urine e nelle feci. Poi, prima che i nutrienti vengano digeriti, alcuni batteri specializzati scompongono il residuo all’interno del cieco, un sacco allungato a forma di spirale che si dirama dall’intestino crasso. I koala non sono nati con questo batterio nel loro sistema e hanno bisogno di acquisirlo dalla madre quando sono giovani. La madre trasmette questo batterio espellendo una sostanza fecale appiccicosa chiamata “pap”, che il giovane ingerisce istintivamente, fornendogli i batteri di cui ha bisogno per mangiare le foglie nella vita adulta.

Leggi anche:

Cosa mangiano le lumache?

Vuoi sapere cosa mangiano le lumache? Sei nel posto giusto: in questo articolo scoprirai le abitudini alimentari di questi molluschi.

Cosa mangiano le lumache?

In natura

La maggior parte delle lumache terrestri sono erbivore e divorano una grande varietà di parti di piante vive: foglie, steli, frutta e ortaggi. Molte specie di lumache terrestri si cibano anche di funghi. Le lumache devono nutrirsi di alimenti che includono quantità significative di calcio per mantenere il loro guscio duro. Per individuare le fonti di cibo usano il loro potente senso dell’olfatto.

Esistono alcune specie di lumache carnivore, che mangiano diversi tipi di piccoli animali; è il caso delle specie del genere Powelliphanta, che vivono in Nuova Zelanda e si nutrono di altri molluschi gastropodi come lumache e lombrichi, tra gli altri animali terrestri.

Le lumache sono animali notturni: escono alla ricerca di cibo dopo il tramonto, durante la notte e nelle prime ore del mattino. Questi molluschi devono evitare la luce diretta del Sole poiché si disidraterebbero rapidamente.

Le lumache acquatiche si nutrono principalmente di alghe e piante acquatiche, ma non disdegnano i detriti animali e vegetali che si trovano con facilità sul fondo degli habitat d’acqua. Alcune specie di lumache acquatiche sono carnivore e si nutrono di altri molluschi gasteropodi.

In cattività

Se allevi lumache in cattività dovrai nutrirle con una grande quantità di ortaggi a foglia verde: insalata, erbe di campo (come il tarassaco), spinaci e lattughe ma anche zucchine e cetrioli. Una volta alla settimana, puoi somministrare alle lumache della frutta: tra i frutti più apprezzati ci sono fragole e mele.

Inoltre, dovrai assicurarti che le lumache abbiano un modo per integrare il calcio nella loro dieta; in natura le lumache assorbono il calcio dalle erbe spontanee e dai detriti terrestri. Se le allevi in cattività, puoi ricorrere ad un integratore di calcio o ad un osso di seppia (puoi trovarli facilmente nei negozi di animali).

Leggi anche:

Cosa mangiano i girini?

Vuoi sapere cosa mangiano i girini? Sei nel posto giusto: in questo articolo scoprirai la dieta naturale di questi animali.

Cosa mangiano i girini?

In natura

In natura, piccoli girini rimangono nella zona in cui sono nati e mangiano le alghe circostanti. Crescendo, i girini più grandi inizieranno a muoversi nell’area circostante mangiando anche altre piante acquatiche, muschio, larve di zanzare e piccoli insetti. L’organismo dei girini si è sviluppato per assumere le proteine di cui hanno bisogno da fonti vegetali: alghe e verdure a foglia verde costituiscono una fonte di proteine eccellente per questi animali. Con l’inizio della metamorfosi, cominciano inoltre ad assumere piccole quantità di insetti.

In cattività

La dieta dei girini in cattività dovrebbe rispecchiare quella naturale. Se puoi, dovresti nutrirli con alghe e muschi acquatici. Se non riesci a trovare alghe d’acqua dolce nei paraggi, puoi nutrire i girini con ortaggi a foglia verde (lattuga, broccoli, etc.) bolliti e sminuzzati. Quando i girini cresceranno, potrai dare loro anche piccole quantità di larve di zanzara.

Una delle cose più importanti da tenere a mente quando nutri un girino è che non può assolutamente mangiare carne. Il suo intestino ha la forma di una lunga bobina. Con la trasformazione a rana, l’intestino si accorcia ed è in grado di assimilare meglio la carne. Prima della maturazione, però, i girini devono seguire esclusivamente una dieta a base vegetale. Evita di somministrare ai girini pellet per pesci e tartarughe, che solitamente contengono una grande quantità di cereali e proteine di origine animale.

Avvertenza

Catturare girini allo stato selvatico per allevarli, in Italia è vietato ai sensi della Convenzione di Berna, che tutela la fauna selvatica europea. Per detenere animali selvatici in casa occorre un’opportuna autorizzazione, dimostrando che gli esemplari non provengono dalla cattura in natura.

Etica e buonsenso inoltre dovrebbero impedire a qualunque persona responsabile di allontanare un animale dal suo ambiente naturale, causando sofferenze ingiustificate. La maggior parte degli animali strappati al loro habitat e ridotti in cattività muore nell’arco di pochi giorni a causa dello stress da cattura e di una gestione completamente scorretta da parte dei nuovi “proprietari”. Molto meglio osservare questi animali nel loro habitat naturale, scattando fotografie e video per documentare le meraviglie della natura.

Leggi anche:

Scopri anche:

Animali del bosco

Vuoi sapere quali sono gli animali del bosco? Elencarli tutti sarebbe pressoché impossibile: i boschi italiani sono popolati da migliaia di specie selvatiche. In questo articolo, però, abbiamo inserito quelli più curiosi e appariscenti.

Animali del bosco

Capriolo (Capreolus capreolus)

Questo piccolo cervide si può trovare in tutte le aree boschive collinari e montane. Ha il mantello fulvo, mentre la gola e il ventre sono bianchi.

Cervo reale (Cervus elaphus)

È un animale erbivoro di grandi dimensioni, che può raggiungere i 250 kg di peso e un’altezza al garrese di 1,50 metri. Durante l’estate i cervi migrano nelle aree di montagna.

Cinghiale (Sus scrofa)

Di origine nordafricana e asiatica, il cinghiale oggi si trova in tutte le aree boschive europee. Fino al XX secolo costituiva una delle principali fonti di carne per l’uomo, che lo cacciava a scopo alimentare. All’interno dell’ecosistema boschivo il cinghiale svolge un ruolo assai utile, perché smuove il terreno eliminando le larve in eccesso, arieggiando la terra e interrando i semi.

Fagiano (Phasianus colchicus)

Il fagiano comune si trova nell’Italia settentrionale e vive nelle aree collinari a ridosso tra bosco e campagna.

Gufo reale (Bubo bubo)

Questo rapace notturno può raggiungere un’apertura alare di 2,5 metri. Costruisce il suo nido tra i rami, tra le rocce o all’interno di una cavità nel legno, ma sempre in una posizione sopraelevata dal suolo. Il gufo reale trascorre tutta la sua vita nei pressi del nido, allontanandosi soltanto per cacciare.

Istrice (Hystrix cristata)

L’istrice è un roditore selvatico che popola le aree boschive. Sulla parte terminale della schiena ha decine di migliaia di aculei sottili: quando viene minacciato da un predatore, scuote la schiena facendo cadere gli aculei al suolo, formando una barriera naturale. L’istrice utilizza anche una forma più aggressiva di difesa: si lancia contro il suo nemico muovendosi all’indietro, per infilzarlo con gli aculei che ha sul dorso.

Lupo grigio (Canis lupus)

Il lupo grigio o lupo comune è un grande carnivoro predatore che vive nei boschi europei, asiatici e americani. È l’animale selvatico più studiato dai biologi di tutto il mondo. L’unico predatore del lupo è l’uomo.

Orso bruno (Ursos arctos)

L’orso bruno popola i boschi sull’arco alpino e quelli appenninici. Un tempo gli orsi bruni erano presenti in gran numero in Italia, ma la loro popolazione è stata ridotta a pochissimi esemplari dalla caccia eccessiva. Solo negli ultimi anni, grazie ad un progetto europeo, gli orsi sono tornati a popolare i boschi italiani.

Riccio (Erinaceus europaeus)

Il riccio comune è un piccolo mammifero roditore diffuso in tutto il territorio italiano. Lo troviamo nei boschi, ma si adatta a tutti gli habitat naturali del nostro paese ed è perfino possibile avvistarli in città. Questo piccolo animale si nutre di insetti.

Scoiattolo rosso (Sciurus vulgaris)

Piccolo roditore onnivoro che vive prevalentemente sugli alberi, lo scoiattolo rosso si può trovare in tutto il territorio europeo e asiatico. A differenza di quanto si pensa, lo scoiattolo è attivo anche nel periodo invernale e non va in letargo.

Tasso (Meles meles)

È un mammifero carnivoro che appartiene alla famiglia dei mustelidi (come i furetti e le donnole). Può superare 1 metro di lunghezza e 15 kg di peso. I tassi sono animali notturni e sono i “meno carnivori” tra i carnivori. Infatti, alternano pasti a base di lombrichi con pasti a base di ghiande e altri semi.

Volpe rossa (Vulpes vulpes)

La volpe rossa è un piccolo carnivoro appartenente alla famiglia dei canini diffusa in tutto il continente europeo, asiatico e anche in America settentrionale. È un animale onnivoro, che in assenza di selvaggina può nutrirsi di frutta, semi e insetti. Pochi sanno che esiste anche la volpe domestica: si tratta di un bizzarro esperimento genetico russo condotto a partire dagli anni ’60.

Altre specie che vivono nei boschi

Esistono tanti altri animali del bosco. Eccone alcuni:

Rospo comune (bufo bufo), Salamandra (Salamandra salamandra), Picchio verde (Picus viridis), Allocco (Strix aluco), Arvicola (Arvicola amphibius).

Scopri anche:

Animali che vivono nel deserto

Sei curioso di scoprire quali sono gli animali che vivono nel deserto? Nonostante le condizioni estreme di quest’habitat, ti sorprenderà sapere che esistono migliaia di animali che si sono adattati per sopravvivere con pochissima acqua a disposizione e con temperature diurne oltre i 45 °C.

Animali che vivono nel deserto

Curiosità sugli animali che vivono nel deserto

Cammello

Il cammello è un mammifero appartenente alla famiglia dei Camelidi, originario della Cina e della Mongolia. Questo animale abita nel deserto del Gobi e nelle regioni aride circostanti. Addomesticato dall’uomo fin dall’antichità, oggi il cammello è considerato a rischio critico di estinzione: allo stato selvatico ci sono solo poche centinaia di esemplari. I cammelli sono animali molto forti, che possono trasportare carichi fino a 450 kg. Inoltre possono immagazzinare fino a 150 litri d’acqua nelle gobbe e sopravvivere per un mese nel deserto senz’acqua (un essere umano comincerebbe a disidratarsi dopo poche ore).

Dromedario

Chiamato anche cammello arabo, il dromedario è un camelide diffuso in Africa e nella Penisola araba. Come il cammello, anche il dromedario è capace di sopravvivere a lungo senza acqua. La sua resistenza lo rende il compagno ideale per l’uomo nelle aree desertiche del Sahara e nei deserti arabi. A differenza del cammello, il dromedario ha una sola gobba.

Addax

Detta anche antilope bianca, l’Addax è un mammifero originario del deserto del Sahara.

Gerbillo africano

Questi piccoli roditori, conosciuti anche come ratti delle sabbie, si sono adattati a vivere nel clima estremo del Sahara.

Coyote

Il coyote è diffuso nelle grandi praterie americane, ma abita anche il deserto di Sonora e i deserti del Messico. Se non trova carne fresca, il coyote può sopravvivere nutrendosi di carcasse e perfino di insetti, come gli scarafaggi.

Iena striata

Le iene striate sono animali spazzini che vivono ai margini del deserto.

Fennec

Il fennec è una piccola volpe originaria del Sahara e del Sinai. La caratteristica più evidente di questo animale sono le sue grandi orecchie. Il Fennec è un animale crepuscolare, che esce dalla sua tana al calar del Sole e caccia durante la notte, approfittando delle temperature più fresche.

Suricati (Suricata suricatta)

Questi piccoli mammiferi abitano nelle zone aride dell’Africa Sub-sahariana.

Sicarius terrosus (Sicarius thomisoides)

Questo ragno è tra gli animali più velenosi del mondo. Vive nel deserto della Namibia, dove si nasconde sotto la sabbia in attesa di una preda. Non esiste antidoto contro il suo veleno, una tossina capace di scatenare terribili emorragie e di uccidere un uomo in poche ore. Fortunatamente, il Sicarius terrosus è un ragno timido, che preferisce la fuga all’attacco.

Antilocapra

L’antilocapra vive nel deserto di Sonora e nei deserti del Messico.

Criceto di Roborovskij

Il criceto nano di Roborovskij è originario del deserto del Gobi, in Cina. Si è diffuso in tutto il mondo come animale domestico; infatti, rispetto ad altre specie di criceto, è particolarmente docile e mansueto.

Leggi anche:

Il deserto

Ecco qualche curiosità che dovresti conoscere sul deserto:

  1. Si chiama “deserto” una regione che riceve meno di 250 mm di pioggia in un anno. Esistono deserti caldi o freddi, a seconda del loro clima.
  2. Un terzo della terra sulla Terra è coperto di deserti!
  3. I deserti possono essere caldi o freddi.
  4. Il deserto caldo più grande del mondo è il deserto del Sahara in Africa, con 9,4 milioni di chilometri quadrati di superficie.
  5. Le temperature nei deserti caldi possono arrivare fino a 40-45°C e si raffredda molto nelle notti quando il Sole tramonta. Nei deserti freddi le temperature minime medie possono essere ben al di sotto di 0°C.
  6. Uno dei più grandi deserti freddi del mondo (i deserti freddi più grandi in assoluto sono quelli artici) è il deserto del Gobi in Cina, che ha una superficie di 1,3 milioni di chilometri quadrati.
  7. Anche se nei deserti cade pochissima pioggia, costituiscono l’habitat per alcune piante e animali. Gli animali che vivono nel deserto si sono adattati a sopravvivere senza molta acqua, sopportando temperature estreme.

I deserti più estesi del mondo sono:

  1. Sahara in (Africa).
  2. Outback (Australia).
  3. Gobi (Cina).
  4. Kalahari (Africa).
  5. Rub’ Al-Khali (Arabia Saudita).
  6. Sonora (Messico).
  7. Chihuahua (Messico).
  8. Atacama (Cile).

Questi sono solo alcuni dei deserti terrestri: ne esistono più di 25.

Volpe domestica

Sapevi che esiste la volpe domestica? Questa specie, nata come esperimento in un laboratorio sovietico, viene allevata ancora ogg.

Purtroppo, avere una volpe come animale domestico non è affatto semplice: l’unico allevamento che seleziona e riproduce gli esemplari si trova in Siberia. Inoltre, in molti paesi – tra cui l’Italia – è espressamente vietato possedere una volpe come animale d’affezione. Alcuni stati degli USA permettono la detenzione di volpi domestiche, ma il costo di un singolo esemplare può facilmente superare i 10.000$.

Le origini della volpe domestica

Nel 1959, un genetista sovietico di nome Dmitry K. Belyaev iniziò in qualche modo segretamente ad allevare volpi con l’obiettivo di addomesticarle. A distanza di cinquant’anni, dopo migliaia di volpi e il crollo dell’Unione Sovietica, il programma continua presso l’Istituto di Citologia e Genetica di Novosibirsk, in Siberia. Belyaev voleva svelare i segreti dell’addomesticazione, i legami tra comportamento e allevamento e tratti fisici.

Oggi, dopo 60 anni dopo l’inizio del programma, la popolazione di volpi domestiche è numerosa e la domesticazione può dirsi conclusa con successo. Questi animali non hanno paura degli esseri umani e cercano attivamente la compagnia umana. Alcune di queste volpi sono particolarmente amichevoli, come i cani.

La biologa dell’Università dell’Illinois Anna Kukekova ha studiato le volpi addomesticate dalla fine degli anni ’90. Il suo laboratorio ha analizzato geni e caratteri di questi animali. Uno dei risultati più interessanti delle sue ricerche è che le volpi domestiche presentano tratti fisici diversi dalle volpi selvatiche: hanno la coda arricciata, presentano delle macchie nella pelliccia e anche le orecchie sono diverse. Rispetto agli esemplari selvatici, le orecchie delle volpi domestiche rimangono piegate più a lungo e in alcuni esemplari non raggiungono mai una posizione completamente eretta.

Grazie a questi studi i ricercatori si sono accorti che il comportamento domestico (docile, amichevole e collaborativo) non è solo il risultato di un addestramento o della convivenza prolungata con l’uomo, ma è determinato dai geni, gli stessi che causano queste modifiche all’aspetto.

Leggi anche:

Cosa mangiano le volpi?

Vuoi sapere cosa mangiano le volpi? In questo articolo, scoprirai tutto ciò che mangiano le volpi effettivamente e come cambia la loro dieta in base alle stagioni.

Cosa mangiano le volpi?

È una credenza popolare che le volpi si nutrano solo di conigli e galline, ma in realtà mangiano una varietà di cibi diversi. Per cominciare, dobbiamo sfatare il mito secondo cui la volpe è un animale carnivoro. Questo canide, invece, è onnivoro: va ghiotto per la piccola selvaggina, ma all’occorrenza può adattarsi a una dieta semi-vegetariana a base di frutti e semi (come la volpe della favola di Esopo, La volpe e l’uva).

Essendo onnivore le volpi mangiano piccoli mammiferi, uccelli, uova, insetti, pesci, granchi, vermi, rettili, molluschi, frutta, bacche, verdure, semi, funghi e carogne. Le preferenze dietetiche Fox variano a seconda delle stagioni, della disponibilità di cibo e delle specie di volpi.

Dieta stagionale della volpe

La dieta della volpe varia in base alla stagione e al suo habitat.

Nella stagione invernale, le volpi si nutrono degli animali che riescono a cacciare scavando nella terra intorno alla loro tana: topi, conigli e insetti in letargo.

In primavera le volpi si nutrono prevalentemente di roditori, approfittando del fatto che sono appena usciti dal letargo invernale e i loro movimenti sono più lenti. Nuotano anche nelle acque poco profonde per cacciare pesci e granchi.

Nella stagione estiva, le volpi devono ingrassare, mentre il cibo è abbondante pronto per i prossimi mesi autunnali e invernali. Tendono a mangiare grandi quantità di insetti, abbondanti in questa stagione, oltre a cacciare roditori, conigli e piccoli uccelli. Tra le prede delle volpi troviamo coleotteri, grilli, cavallette e bruchi, oltre a lucertole, rane e tritoni.

Durante l’autunno, le volpi preferiscono la frutta matura e le bacche, come more, lamponi, mirtilli, mele e altri frutti. Si nutrono anche di tuberi, che disseppelliscono dal terreno scavando con le zampe. Finché il clima lo consente, continuano a cacciare piccoli roditori e uccelli.

Leggi anche:

Scopri anche:

Furetto: alla scoperta di questo animale domestico

I furetti sono membri della famiglia dei mustelidi (come le donnole) e sono addomesticati da oltre 2000 anni. Sono animali altamente intelligenti e si possono tenere come animali domestici. Anche se prendersi cura di un furetto può sembrare semplice, questi animali richiedono responsabilità e attenzione proprio come cani e gatti.

Il furetto

Galleria

Scheda di allevamento

Vita media

I furetti vivono in media da 5 a 7 anni, tuttavia, il record attuale per il furetto più anziano del mondo è di ben 14 anni!

Comportamento

Sono piccole creature molto curiose. Dal momento che sono animali sociali, se hai intenzione di adottare un furetto, dovresti prenderne una coppia, in modo che non si sentano mai soli. Se hai bambini piccoli in casa non dovresti assolutamente adottare un furetto. È un animale molto fragile e se viene maneggiato in modo incauto o scorretto può ferirsi facilmente.

Come i gatti, anche i furetti amano riposare e di solito dormono fino a 20 ore al giorno. Quando sono svegli, tuttavia, sono animali attivi e giocosi! Adorano strisciare dentro scatole di cartone, tubazioni in PVC, tubi per asciugatrice, sacchetti di carta e persino nelle gambe dei pantaloni o nelle maniche lunghe a camicia. Amano correre e saltare e talvolta potrebbero morderti per gioco. Non incoraggiarli e ignorali se lo fanno: in questo modo capiranno che mordere non è divertente.

Dieta

I furetti, come i gatti, sono carnivori obbligati. Ciò significa che la loro dieta deve essere composta quasi esclusivamente da carne. Una dieta appropriata per furetti dovrebbe avere un alto livello di grassi come principale fonte di calorie, ed essere ricca di proteine a base di carne altamente digeribili. Le proteine vegetali sono scarsamente digerite dai furetti e possono causare problemi di salute, come calcoli della vescica, malattie della pelle, malattie gastrointestinali e scarsa crescita. I furetti inoltre non digeriscono le fibre, quindi l’apporto di cereali deve essere ridotto al minimo.

La dieta migliore per un furetto è quella a base di prede intere, come topi e ratti (una dieta simile a quella dei serpenti). Comprensibilmente, molti proprietari potrebbero non sentirsi a proprio agio con questa dieta. È possibile alimentare il furetto anche con una dieta speciale, composta da alimenti di qualità studiati appositamente per le loro esigenze. Il veterinario saprà indicarti il prodotto più adatto.

Habitat

I furetti hanno bisogno di una gabbia ampia, disposta su più livelli. Evitate acquari e terrari con le pareti di plastica o vetro: la ventilazione è insufficiente e specialmente d’estate potrebbero causare problemi di salute al furetto. L’ideale sono le gabbie a rete d’acciaio, che permettono una ventilazione ideale. Il pavimento deve essere ricoperto con superfici piatte, come legno o tappetini rigidi lavabili. Meglio utilizzare un materiale lavabile ed evitare truciolato e sabbia, che potrebbe causare problemi respiratori al furetto. La gabbia dovrebbe contenere rampe o tubi attraverso i quali il furetto possa strisciare da un piano all’altro.

I furetti devono essere tenuti lontano dalla luce solare diretta. Una zona fresca e ombreggiata è la soluzione migliore. Troppo caldo è pericoloso per questi animali, quindi se sai che la temperatura è superiore a 27° C, assicurati di controllare spesso il furetto e trovare un modo di ventilare la gabbia, se possibile.

Igiene

I furetti sono animali molto puliti; tuttavia, hanno un odore muschiato non esattamente gradevole. Non importa quante volte lavi il tuo furetto, il suo odore non andrà mai completamente via. Questo problema è più accentuato nei furetti non sterilizzati. I bagni devono essere ridotti al minimo, non più di una volta al mese. Facendo il bagno il furetto perderà lo strato oleoso (leggermente odoroso) che protegge la sua pelle; questo porterà il suo corpo a produrne sempre di più. Fondamentalmente, lavare un furetto potrebbe addirittura peggiorare il suo odore. Se hai intenzione di fare il bagno ad un furetto, assicurati di utilizzare shampoo pet-friendly e acqua tiepida.

I furetti fanno un ottimo lavoro di pulizia, proprio come un gatto. Se dai loro una ciotola d’acqua, la useranno per pulirsi il viso.

Questi animali possiedono un paio di ghiandole anali con secrezioni dall’odore molto forte. Quando sono molto spaventati, potrebbero rilasciare queste secrezioni; una buona ragione per non stressare inutilmente il tuo furetto!

Scopri anche:

Porcospino o riccio? Scopri tutte le differenze

Ti sei mai chiesto quale sia la differenza tra un porcospino e un riccio? Sei nel posto giusto: in questa pagina risponderemo alla tua curiosità e imparerai tantissime cose su questi due animali, molto diversi fra loro. Piccola anticipazione: distinguere un porcospino (o istrice) da un riccio è facile. Le differenze tra i due animali sono tante e molto evidenti.

Cos’è un porcospino (o istrice)

Gli istrici o porcospini sono animali terrestri e rigorosamente notturni classificati come grossi roditori. Le specie più vecchie di istrici sono originarie dell’Europa, dell’Asia e dell’Africa, mentre le specie più recenti sono autoctone del Nord e del Sud America. La parola “porcospino” deriva dalle parole latine “porcus” e “spina”, che significa letteralmente “maiale spinoso”. La parola “istrice”, invece, deriva dal greco antico “hystrix” e significa “pungente”.

Cos’è un riccio

I ricci rientrano nell’ordine animale Erinaceomorpha e sono originari dell’Europa, dell’Asia e dell’Africa. Non ci sono specie di ricci originarie del Nord America e dell’Australia. Il termine «riccio» deriva dalla forma bizzarra di questi animali, che somigliano al riccio di una castagna.

Differenze tra porcospino e riccio

  • Le spine dei ricci sono molto più corte di quelle degli istrici.
  • Le spine dei ricci non cadono, mentre quelle degli istrici sì (e si conficcano facilmente nella carne degli sfortunati predatori).
  • I ricci sono animali insettivori, mentre gli istrici sono animali erbivori.
  • I ricci vanno in letargo, gli istrici no.
  • I ricci sono molto più piccoli degli istrici.

Dimensioni

Il riccio è più piccolo dell’istrice: il suo corpo misura 20-30 cm di lunghezza mentre quello dell’istrice solitamente è lungo almeno 60 cm.

Aculei

Sia i ricci che gli istrici hanno il dorso coperto di aculei. La principale differenza tra loro è che gli aculei del riccio sono più corti, misurano circa 1-2 cm di lunghezza. Gli aculei dell’istrice invece possono crescere molto di più.

Gli aculei del riccio non cadono durante l’età adulta e sono vuoti all’interno. È la cheratina a renderli duri, la stessa proteina che compone le tue unghie e i tuoi capelli. I ricci neonati passano attraverso un processo noto come quilling: i loro aculei cadono per proteggere i loro genitori dagli infortuni mentre li allattano. Poi ricrescono, subito prima di raggiungere l’età adulta.

Anche gli aculei dell’istrice sono fatti di cheratina, ma sono pieni all’interno e si staccano facilmente. I porcospini hanno circa 30.000 aculei, molto più del conteggio medio di quill di riccio di 5.000.

Difesa dai predatori

I ricci hanno un meccanismo difensivo molto diverso rispetto a quello degli istrici. Questi piccoli mammiferi sono prede di gufi, tassi, volpi e lupi. Un riccio può avvolgersi formando una palla di aculei, per nascondere tutte le parti vulnerabili del proprio corpo. Fino a quando non si sentirà fuori pericolo, non sarà altro che una palla piena di spine.

L’istrice invece inarca la schiena scuotendo il suo corpo e agitando la coda per far cadere gli aculei intorno a sé. Per attaccare, un istrice corre all’indietro nella direzione del predatore. In questo modo, le sue spine affilate possono infilzare il predatore causando gravi lesioni. Gli istrici in natura vengono attaccati da lupi, linci, coyote, gufi e rapaci.

Durata della vita

I porcospini hanno una durata di vita più lunga registrata di 27 anni, mentre i ricci vivono al massimo per 16 anni. In natura, però, la loro durata di vita media è di circa 7 anni, prima che un predatore riesca a mangiarli.

Letargo

I ricci vanno in letargo per circa cinque o sei mesi da ottobre ad aprile. Durante questi mesi, la temperatura corporea di un riccio scende fino a 36 gradi Fahrenheit. I porcospini, d’altra parte, non si ibernano. Tuttavia, dormono più a lungo durante i mesi freddi e rimangono vicino alle loro tane anche quando sono in cerca di cibo.

Leggi anche:

Per saperne di più:

The Differences Between a Porcupine and a Hedgehog, su: sciencing.com